Come è stata adattata la Camera al taglio del numero dei parlamentari

Sono state smontate intere file di postazioni e altre non saranno più usate: in tutto ce ne saranno più di 200 in meno

(ANSA/ UFFICIO STAMPA CAMERA)
(ANSA/ UFFICIO STAMPA CAMERA)

Per effetto della riduzione del numero dei parlamentari, la prossima Camera dei deputati passerà da 630 a 400 membri, e negli ultimi giorni è stata riadattata anche fisicamente a questo cambiamento. Attraverso i suoi canali ufficiali, la Camera ha diffuso un video per mostrare i lavori che sono stati fatti: la struttura complessiva dell’aula non è cambiata e sono state più che altro disattivate le postazioni non più necessarie, cioè sono stati tolti il microfono e l’apparecchiatura per il voto elettronico come pulsanti e display. La prima seduta della nuova Camera è fissata per il prossimo 13 ottobre.

In tutto sono state smontate 188 postazioni: 82 nell’ultima fila, quella più in alto, e altrettante nella penultima, più 24 in prima fila, ha spiegato a Repubblica il deputato Francesco D’Uva, questore della Camera (i questori, che sono tre, hanno il compito di vigilare sull’applicazione delle norme della Camera). Dall’ultima fila di postazioni sono state tolte anche le sedie, che comunque non facevano parte del progetto originario e furono aggiunte in un secondo momento: erano di intralcio ai commessi in caso di tumulti, ha detto ancora D’Uva. Altre 34 postazioni nell’aula saranno lasciate libere (4 in ciascuno dei due settori ai lati estremi e 3 in ciascuno degli altri sei settori).

Un paio di settimane fa erano stati installati anche i nuovi tabelloni per visualizzare gli esiti delle votazioni. Al posto di quelli vecchi, che mostravano una riproduzione fedele dell’emiciclo con una luce per ogni deputato, è stato montato uno schermo digitale che potrà mostrare sia la rappresentazione dell’aula dopo le votazioni con singoli led corrispondenti a ogni parlamentare, sia i video degli interventi durante le discussioni.

Al Senato non dovrebbero esserci cambiamenti: i duecento senatori saranno accorpati al centro dell’aula e smetteranno di usare le postazioni ai lati (al momento non è stato comunicato se siano state smontate, o se sia in programma di farlo).

La sala della Camera dei deputati fu progettata dall’architetto palermitano Ernesto Basile e l’assemblea si riunisce a Palazzo Montecitorio a Roma dal 1871, dopo lo spostamento della capitale del Regno d’Italia da Firenze a Roma. Si chiamava già Camera dei deputati durante il Regno e restò tale nel passaggio alla Repubblica: fu sostituita solo dal 1939 al 1943, durante il regime fascista, dalla “Camera dei fasci e delle corporazioni”. L’aula ospitò poi la Consulta nazionale dal 1945 al 1946 e l’Assemblea costituente dal 1946 al 1948. Prima di Montecitorio, le sedi della Camera del Regno d’Italia furono Palazzo Carignano a Torino e Palazzo Vecchio a Firenze.