I paesi dell’Unione Europea hanno approvato nuove sanzioni alla Russia, compreso un tetto al prezzo del petrolio
Mercoledì durante la riunione del Coreper, il consiglio dei rappresentanti permanenti dei governi all’Unione Europea, è stato trovato un accordo tra tutti i membri sul nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia proposto dalla Commissione Europea. Lo ha annunciato la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione, che da luglio è esercitata dal governo della Repubblica Ceca.
Il pacchetto di sanzioni è l’ottavo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, e prevede tra le altre cose un tetto sul prezzo del petrolio importato dalla Russia e nuovi divieti di importazione di merci, tra cui componenti tecnologici ed elettronici: secondo la Commissione Europea, queste restrizioni dovrebbero privare la Russia di 7 miliardi di euro di ricavi ogni anno, e colpirebbero soprattutto l’industria bellica russa.
L’approvazione delle nuove sanzioni era tutt’altro che scontata, dato che necessitava del voto favorevole di tutti i governi dei paesi membri dell’Unione. Già nei mesi scorsi c’erano stati molti problemi, per esempio, per l’approvazione dell’embargo alle importazioni di petrolio russo, che era fortemente osteggiato dall’Ungheria.