“The Onion” ha delle cose da dire alla Corte Suprema
Il sito satirico americano è intervenuto nel caso di un uomo arrestato per avere preso in giro dei poliziotti, ma lo ha fatto a modo suo
The Onion è uno dei principali e più noti siti satirici americani, specializzato nel presentare notizie false in chiave umoristica come se fossero vere. In questi giorni ha presentato un documento legale alla Corte Suprema in sostegno della libertà di satira. Il tema è serio, si parla della richiesta di revisione di un processo reale, ma lo stile è quello tipico del sito satirico, che nel presentarsi alla corte si definisce «la singola organizzazione più potente e influente nella storia umana».
Il documento auspica l’intervento della Corte Suprema nel caso che riguarda Anthony Novak e il dipartimento di polizia di Parma, città dell’Ohio.
Nel 2016 Novak fu arrestato per aver creato una pagina Facebook che prendeva in giro la polizia locale, fu poi assolto e decise di fare causa agli agenti per aver violato i suoi diritti costituzionali. Un tribunale federale ha però rigettato l’istanza, decretando che i poliziotti godessero in questo caso della qualified immunity, un dispositivo legale che dà immunità dalle cause civili a tutti i funzionari pubblici (non soltanto i poliziotti) fintanto che la loro condotta sia considerata «in buona fede» e non violi «diritti legali o costituzionali chiaramente definiti».
Gli avvocati di Novak hanno fatto appello alla Corte Suprema e il documento di The Onion, in termini legali definito un amicus curiae brief, è un invito ufficiale alla stessa Corte a prendere in considerazione il caso. Nonostante il sito alterni argomenti giuridici al consueto uso di interventi satirici e nonsense, le questioni in ballo sono serie e importanti: non solo i limiti del diritto di satira, ma anche la qualified immunity dei funzionari pubblici, la cui riforma o abolizione è stata auspicata da molti negli ultimi anni riguardo ai casi di abusi da parte della polizia.
Il caso di Novak è particolare. Nel 2016 Novak creò una falsa pagina Facebook del dipartimento di polizia di Parma, rimasta online solo 12 ore, in cui con vari post prendeva in giro l’ufficio, annunciando l’apertura di posizioni lavorative «a cui gli esponenti delle minoranze sono caldamente invitati a non candidarsi», o un evento di «riforma della pedofilia» in cui «i criminali sessuali che si presenteranno in centrale e risolveranno alcuni quiz e puzzle saranno cancellati dai registri penali e nominati poliziotti onorari».
Altri post vietavano di «fornire cibo o aiuto ai senzatetto in modo da indurli a lasciare Parma per fame», e annunciavano la «scoperta di una nuova tecnica abortiva da parte della polizia, da praticarsi in un parcheggio». La pagina non aveva un chiaro disclaimer riguardo alla sua natura satirica e riproponeva logo e dicitura (seppur modificati) del dipartimento di polizia. Novak fu accusato, e poi assolto, di «interruzione di pubblico ufficio».
The Onion, che nacque come giornale satirico universitario nel 1988 e che dal 2005 esiste unicamente online con un modello che in Italia è stato ad esempio replicato da Lercio, opera per lo più in modo simile: notizie che sono parodie di quelle reali, presentate come lo farebbe un sito di notizie. In passato post satirici di The Onion furono presi come veri e rilanciati dalla stampa dei paesi coinvolti: per esempio quando il sito scrisse che il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad aveva ricevuto più consensi di Barack Obama in un sondaggio svolto nelle aree rurali degli Stati Uniti, o che il dittatore nordcoreano Kim Jong-un era stato eletto uomo più sexy del mondo.
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Il documento presentato da The Onion fa riferimento alla decisione della Corte di Appello del Sesto Circuito che ha respinto le richieste di Novak: ha espressioni assai inusuali per un atto legale, ma solleva anche temi molto rilevanti, tra cui la libertà di criticare e prendere in giro organi di governo.
Il sito definisce i giudici federali della Corte «stupidi totali che parlano in latino». Critica particolarmente il passaggio che sostiene la necessità di dichiararsi come un soggetto satirico: «La decisione della Corte suggerisce che la satira sia nel giusto solo se fa scoppiare il palloncino in anticipo dichiarando che la propria parodia non è reale, ma certe forme di umorismo funzionano solo se l’attore è capace di recitare la battuta con una faccia seria». Il sito poi si chiede se sia normale che un cittadino americano possa essere messo in carcere per aver preso in giro degli organi di governo: «Non possiamo restare passivi di fronte a una decisione che disinnesca una forma retorica che esiste da millenni, che è particolarmente forte nella discussione politica e che, solo incidentalmente, è anche la base degli stipendi degli autori di The Onion».
Il documento alterna convinte prese di posizione e argomentazioni legali a parti totalmente parodistiche.
Nella sezione in cui The Onion deve presentarsi e dichiararsi soggetto degno di nota per la Corte Suprema, il sito dichiara «4,3 mila miliardi di lettori e 350mila giornalisti impiegati a tempo pieno o part time nei suoi uffici e nei suoi campi di lavoro distribuiti in varie parti del mondo». Aggiunge di essere leader nel settore del «commercio via nave» e di essere «ai vertici della nazione nel campo della deforestazione e delle miniere a cielo aperto, conducendo con orgoglio milioni di test sugli animali ogni giorno».
Per dimostrare la sua competenza legale cita il presunto motto latino della rivista degli albori «Tu stultus es» («Tu sei stupido») e uno dei suoi storici titoli: «La Corte Suprema decide che la Corte Suprema decide». Il documento poi sottolinea le capacità dei suoi autori di «compiere predizioni accurate sul futuro», citando un articolo satirico che anticipava l’inchiesta federale nella residenza di Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald Trump.
La richiesta alla Corte Suprema di The Onion, al di là di suoi contenuti satirici, può comunque avere un’importanza reale. La Corte riceve ogni anno oltre 5000 appelli per riesaminare sentenze di tribunali di ordine inferiore (appelli definiti “richieste di certiorari”) e ne accetta un centinaio.
Come ha spiegato alla CNN Steve Vladeck, professore all’University of Texas School of Law ed esperto di Corte Suprema, per aumentare le possibilità di essere considerati è utile attirare l’attenzione mediatica sul proprio caso: «In questo senso avere un documento di appoggio da The Onion che sottolinea in modo decisamente efficace l’importanza dell’argomento non può fare male».