Il governo britannico ha rinunciato a tagliare le tasse ai ricchi
Dopo una settimana di grave crisi finanziaria e di crollo della sterlina: è una grossa sconfitta per Liz Truss
Il Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng, il corrispondente inglese del nostro ministro dell’Economia, ha annunciato che il governo britannico non cancellerà più l’aliquota fiscale più alta sui redditi oltre le 150 mila sterline (circa 160 mila euro). La misura faceva parte del grande piano di riduzione delle tasse annunciato venerdì 23 settembre che ha innescato una grave crisi finanziaria nel Regno Unito, con la sterlina crollata ai minimi storici e i rendimenti sui titoli di stato ai massimi.
We get it, and we have listened. pic.twitter.com/lOfwHTUo76
— Kwasi Kwarteng (@KwasiKwarteng) October 3, 2022
La notizia arriva dopo giorni in cui sia il cancelliere che la prima ministra Liz Truss avevano pubblicamente difeso il piano, anche di fronte a esplicite e inusuali critiche del Fondo Monetario Internazionale e anche dopo che la Banca d’Inghilterra era dovuta intervenire eccezionalmente sui mercati per proteggere la stabilità finanziaria. Dopo l’annuncio il valore della sterlina contro il dollaro è in aumento.
Di fatto il governo è stato obbligato a rinunciare al taglio delle tasse, dopo che nel fine settimana Truss si è resa conto che la misura non avrebbe mai raggiunto l’approvazione in parlamento. Numerosi membri del Partito Conservatore, infatti, si erano detti preoccupati dell’impopolarità di un grande taglio delle tasse ai ricchi proprio nel momento in cui le famiglie britanniche stanno affrontando eccezionali rincari delle bollette e l’inflazione più alta da 40 anni.
In questi giorni l’opposizione del Partito Laburista, soprattutto a causa del disastroso piano di Truss, ha raggiunto il massimo vantaggio sui Conservatori da decenni, superandoli nei sondaggi di 20-30 punti percentuali.