Il delitto di Cogne, quando i programmi tv entrarono nella strategia difensiva
L'omicidio di Samuele Lorenzi è la nuova storia di Indagini, il podcast del Post sulle vicende giudiziarie dietro i grandi casi di cronaca
Il 30 gennaio 2002 al 118 giunse una telefonata da Montroz, una frazione di Cogne, in Valle d’Aosta: al telefono c’era una donna che chiedeva aiuto perché suo figlio stava male, vomitava sangue. Quando i soccorsi arrivarono, il medico capì subito che non si trattava di un malore. Quel bambino era stato colpito sulla testa con violenza, molte volte.
Il bambino si chiamava Samuele Lorenzi, aveva quattro anni: quando arrivò in ospedale ne fu certificata la morte. Sua mamma, la donna che aveva telefonato al 118, ha un nome che tutti in Italia impararono a conoscere nei mesi successivi: Annamaria Franzoni.
Le indagini sul delitto di Cogne furono essenzialmente indagini scientifiche, basate su molte perizie che utilizzarono una tecnica allora quasi sconosciuta in Italia, la bloodstain pattern analysis: studia la morfologia delle tracce di sangue sulla scena del crimine e la loro dimensione per poter capire la direzione da cui provengono e la dinamica di ciò che è avvenuto.
La storia del delitto di Cogne divenne anche quella di un’indagine difensiva in cui l’utilizzo della televisione ebbe un ruolo fondamentale nella strategia processuale. E fu la storia di uno scontro lungo e durissimo tra chi conduceva le indagini e un avvocato difensore che per difendere attaccava senza sosta, Carlo Taormina.
Le due nuove puntate di Indagini raccontano la storia del delitto forse più analizzato e per alcuni aspetti distorto dai media della recente storia italiana: l’assassinio a Cogne di Samuele Lorenzi. Nel podcast vengono raccontate le indagini che furono condotte per arrivare a una verità processuale. Ci furono perizie psichiatriche contestate e con diagnosi imprevedibili, analisi scientifiche di accusa e difesa che diedero risultati opposti e si arrivò a scoprire che alcune prove erano state probabilmente inventate dal nulla.
Le due puntate sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui) ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcast, Amazon Music e Google Podcast. Indagini esce con una nuova storia il primo giorno di ogni mese: la prossima uscirà il primo novembre.