Max Verstappen può già vincere il Mondiale di Formula 1, ma c’è un ma
A Singapore può riconfermarsi campione, intanto però la sua scuderia è accusata di non aver rispettato il limite alle spese
La Formula 1 ritorna questo fine settimana a Singapore per il 17esimo Gran Premio della stagione. Quando mancano ancora sei gare al termine, il campione del mondo in carica Max Verstappen, ampiamente primo in classifica con oltre cento punti di vantaggio sul secondo, può già riconfermarsi matematicamente campione, anche se non dipenderà solamente da lui.
Nella storia della Formula 1 soltanto Michael Schumacher è riuscito a vincere un titolo mondiale con sei gare di anticipo, nel 2002 con la Ferrari, mentre nel 1992 l’inglese Nigel Mansell divenne campione del mondo con cinque weekend di anticipo. Per eguagliare Mansell, Verstappen deve vincere a Singapore con il giro più veloce, che dà un punto addizionale in classifica, e sperare che Charles Leclerc della Ferrari e il compagno di squadra alla Red Bull, Sergio Perez, non vadano oltre l’ottava e la quarta posizione.
Verstappen può anche vincere senza giro veloce, ma in quel caso Leclerc dovrà arrivare al massimo nono e Perez al massimo quarto, e senza punto addizionale per il giro veloce. Se invece Verstappen non dovesse riuscire a vincere, tutti i conti verranno rimandati al Gran Premio del Giappone di domenica 9 ottobre.
Negli ultimi giorni, tuttavia, la Red Bull è finita sotto indagine insieme a un’altra scuderia per presunte violazioni del budget cap, ossia i limiti di spesa stabiliti dal regolamento che le squadre dovrebbero rispettare durante una stagione.
La Federazione internazionale (FIA) comunicherà qualcosa al riguardo soltanto la prossima settimana, ma intanto Toto Wolff, team principal della Mercedes, maggior rivale della Red Bull fino allo scorso anno, ne ha già approfittato per provocare gli avversari. «Si parla di milioni di dollari, la differenza tra vincere e perdere. E non riguarda solo la stagione 2021, ma anche quella in corso e la prossima, visto che la macchina per la nuova stagione è già pronta» ha detto a Sky Sport.
Con l’introduzione del nuovo regolamento per la stagione in corso il limite di spesa è stato fissato a 140 milioni di dollari, con una progressiva riduzione a 135 milioni dal 2023 in poi. Alcune voci, però, sono escluse dal conteggio, come gli stipendi dei piloti, le spese per il marketing e gli stipendi dei tre dirigenti più importanti.
Tuttavia, i limiti di spesa nella Formula 1 sono sempre stati ritenuti piuttosto fumosi, aggirabili e difficili da interpretare correttamente, come ha fatto capire Christian Horner, team principal della Red Bull. «È il primo anno che abbiamo questo nuovo regolamento e si possono creare delle incomprensioni. Noi siamo un obiettivo facile su cui puntare il dito, ma siamo tranquilli e fiduciosi» ha detto in risposta alle voci degli ultimi giorni.
Un altro tema di discussione riguarda l’operato della FIA, già molto criticata per i modi spesso confusionari con cui gestisce il campionato. In questo caso viene evidenziato come a quasi un anno di distanza dal termine dell’ultimo Mondiale non siano state ancora verificate le spese passate di tutte le squadre.
In questo modo, se le accuse nei confronti della Red Bull dovessero essere confermate e giudicate influenti, i risultati della passata stagione — già conclusa in modo caotico e poco comprensibile al pubblico — e di quella in corso potrebbero essere contestati, se non addirittura modificati, screditando ulteriormente il campionato più famoso e seguito dell’automobilismo sportivo.
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