In Burkina Faso c’è stato un altro colpo di stato
Il secondo in meno di un anno: l'esercito ha destituito il colonnello Damiba, che guidava il paese da gennaio
Venerdì sera il capitano dell’esercito del Burkina Faso Ibrahim Traore ha annunciato in diretta televisiva di aver destituito il colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, a capo della giunta militare che guidava il paese da gennaio grazie a un colpo di stato: l’annuncio di Traore conferma che in Burkina Faso ne è appena stato compiuto un altro, come era stato ipotizzato nel corso della giornata.
Traore ha anche annunciato lo scioglimento del governo, la sospensione della costituzione e di tutte le attività politiche, l’introduzione di un coprifuoco notturno e la chiusura dei confini nazionali.
In mattinata a Ouagadougou, la capitale del paese, c’erano stati alcuni scontri a fuoco ed era stata segnalata la presenza di molti soldati attorno ad alcuni edifici amministrativi e sul viale che conduce al palazzo presidenziale, nei pressi del quale c’era stata anche una forte esplosione. Per questo sia alcuni media locali che alcune testate internazionali avevano ipotizzato che fosse in corso l’ennesimo colpo di stato. In Burkina Faso è il secondo in meno di un anno e l’ottavo da quando il paese ha ottenuto l’indipendenza nel 1960.
Nel corso del suo annuncio Traore ha giustificato la destituzione di Damiba con la sua incapacità di far fronte al terrorismo jihadista, che negli ultimi anni ha provocato la morte di migliaia di civili e costretto circa due milioni di persone – su 22 milioni di abitanti – ad abbandonare le proprie case. Nel 2020, sempre a causa degli attentati jihadisti, almeno 400mila persone non avevano potuto votare alle elezioni politiche perché i seggi erano rimasti chiusi per evitare violenze contro la popolazione.