Esiste la versione contraffatta di un sacco di cose
Dall'abbigliamento all'elettronica, dalla componentistica per auto al pellet, è un mercato che tiene insieme varie attività illecite
Dal gennaio del 2021 fino al maggio del 2022 la Guardia di Finanza ha sequestrato in Italia 565 milioni di prodotti contraffatti: abbigliamento e scarpe, ma anche profumi, detersivi, giocattoli, cosmetici, prodotti elettronici, biciclette, ricambi per auto. La grande maggioranza dei prodotti sequestrati finisce, al termine di indagini e processi, agli impianti di smaltimento pubblici: inceneritori o termovalorizzatori. Solo in rari casi la merce contraffatta sequestrata viene donata a enti e associazioni benefiche.
È accaduto per esempio all’inizio di settembre, quando il comando provinciale di La Spezia della Guardia di Finanza e il reparto antifrode dell’Agenzia delle Dogane hanno consegnato alla Caritas 54mila chili di pellet sequestrati con marchi contraffatti e falsa indicazione della classe di efficienza. Le analisi avevano stabilito che il pellet contraffatto non era pericoloso per la salute.
Il giro d’affari della contraffazione è molto ingente e riguarda moltissimi settori. L’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha certificato in un suo studio che il valore delle importazioni di merci contraffatte e piratate in Italia nel 2019 era stato pari a 8,7 miliardi di euro. Il generale Paolo Borrelli, capo dell’Ufficio Tutela Uscite e Mercati del III Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, ha spiegato che «la contraffazione è uno dei crimini che maggiormente danneggiano l’economia legale perché integra molte condotte illecite, dal lavoro nero all’evasione fiscale, dall’immigrazione clandestina al riciclaggio, alla frode nelle pubbliche forniture, ai reati ambientali, con frequenti ingerenze della criminalità organizzata».
Sempre prendendo come riferimento il 2019, il danno per i consumatori che hanno acquistato prodotti con marchi falsi è stato di 6,7 miliardi di euro. Analizzando i vari settori merceologici, i dati variano molto: quello in cui il danno per i consumatori è stato più alto, 2,4 miliardi di euro, ha riguardato prodotti elettronici, elettrici e ottici. La perdita economica per i commercianti, dovuta alle mancate vendite di prodotti originali a causa delle importazioni di prodotti contraffatti e piratati introdotti illegalmente in Italia, è stata stimata nel 2018 (ultimo dato disponibile) in 4,2 miliardi di euro, pari al 3,2 per cento delle vendite totali registrate nello stesso anno.
Secondo la Guardia di Finanza, si stima che siano stati persi, a causa del mercato della contraffazione, oltre 20mila posti di lavoro. Il danno per lo Stato, dovuto al calo delle vendite, si traduce in un minor gettito fiscale, tra imposte dirette, iva e contributi previdenziali, ed è stato quantificato, sempre per il 2018, in circa 1,7 miliardi di euro.
Gran parte dei prodotti contraffatti che arrivano in Europa provengono dalla Cina, con il 45 per cento del valore dei prodotti contraffatti venduti (53 miliardi di euro), da Hong Kong (23%, 27 miliardi) e dalla Turchia (19%, 22 miliardi).
A Palermo, il 19 settembre, la Guardia di Finanza ha sequestrato in un negozio migliaia di finte borse Gucci e cappelli con i marchi falsi di Adidas, Nike, Puma. Una settimana prima, all’aeroporto romano di Ciampino, era stata intercettata una spedizione proveniente da Hong Kong di 60mila etichette false, soprattutto Samsung e Hynix, per componenti informatiche. A Pescara, durante l’operazione denominata “Fake-Book”, sempre la Guardia di Finanza ha scoperto un magazzino in cui venivano venduti prodotti per la scuola contraffatti: zaini, penne, astucci, gadget con finti marchi Disney, Peppa Pig, Hello Kitty ma anche Gucci e Moschino. Due settimane fa in provincia di Vercelli sono stati sequestrati 4.800 prodotti tra cui molti accessori per la telefonia che riportavano i marchi, falsificati, di Apple, Samsung, Huawei.
A luglio, in 40 province italiane, sono state sequestrate 5mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatte. Nel corso dei controlli, i finanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari: il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico-fisiche non corrispondenti a quelle effettive. Sono stati sequestrati 47 tra macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale e oltre un milione e mezzo di sacchi vuoti destinati a essere riempiti e immessi sul mercato con indicazioni false e marchi di certificazione contraffatti in merito a qualità e conformità ambientale.
Tra il gennaio del 2021 e il maggio del 2022, i reparti della Guardia di Finanza hanno effettuato più di 16mila interventi e sequestrato 565 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy, non in linea con le normative di sicurezza previste. Sono stati sequestrati anche grandi quantitativi di prodotti alimentari con marchi falsificati o indicazioni di origine e qualità non vere. In tutto, sono state segnalate alle procure circa 7mila persone.
Molti dei sequestri avvenuti nell’intera Unione Europea, circa il 56 per cento, hanno riguardato tra il 2017 e il 2019 prodotti commercializzati online. Nel 2019 sono stati individuati 57.796 account Instagram che vendevano prodotti contraffatti.
Tra i settori colpiti da recenti operazioni anti-contraffazione c’è quello della componentistica per automobili. «Si tratta di merce non conforme agli standard qualitativi richiesti ai produttori che operano nel mercato comunitario» dice Borrelli, «e questo può avere effetti particolarmente negativi in termini di sicurezza degli automobilisti, per l’integrità della vettura e per l’impatto ambientale».
Ad aprile, la Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 400mila articoli tra accessori, parti di ricambio per auto e relativi imballi, nonché 92 macchinari. «I ricambi e gli imballi abilmente contraffatti erano prodotti da una vera e propria industria», spiega Borrelli, «al cui interno plotter e stampanti erano in piena produzione: sono stati sequestrati circa 20mila metri quadrati di carta per stampe in alta definizione, potenzialmente utilizzabili per la realizzazione di ulteriori produzioni illecite, da destinare anche alla grande distribuzione organizzata».
Un altro settore tradizionalmente interessato dalla contraffazione è quello dei cosmetici. Ogni anno le forze di polizia di tutta Europa organizzano l’operazione Aphrodite. La quarta edizione dell’operazione si è svolta dal primo dicembre 2021 al 30 aprile 2022, periodo in cui la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 9 milioni e mezzo di prodotti di cosmesi irregolari.
I sequestri di merci contraffatte avvengono soprattutto nelle aree doganali di porti e aeroporti. «Agiamo anche in sinergia con gli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli», dice Borrelli: «l’obiettivo non è solo quello di intercettare le partite di prodotti illegali ma soprattutto quello di disarticolare alla radice le filiere del falso, colpendo le componenti di approvvigionamento, produttive e distributive, così da interrompere i canali di alimentazione del mercato parallelo e le stesse fonti di finanziamento delle organizzazioni criminali. Gli interventi mirano a colpire tutti gli illeciti che sono collegati alle produzioni di merci illegali, come l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento della manodopera, l’immigrazione clandestina, il riciclaggio».
Presentando a giugno un’indagine dell’Agenzia delle Accise, della Dogane e dei Monopoli sulla percezione della contraffazione in Italia, Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia, ha spiegato che «8 italiani su 10 sono consapevoli del fenomeno della contraffazione e sanno benissimo di cosa si tratta, ma 7 su 10 purtroppo creano meccanismi giustificativi e ritengono possibile acquistare un prodotto contraffatto. Il problema è che non c’è sempre consapevolezza che questi sono prodotti che minano la sicurezza: giocattoli con materiali tossici pericolosi per i bambini, pillole blu colorate con la stessa vernice delle strisce di sosta. Una raccolta degli orrori che purtroppo realizza l’industria della contraffazione».
«Un prodotto contraffatto – va ricordato – è spesso realizzato in spregio di ogni norma sulla sicurezza, con materiali economici e di scarsa qualità, che possono essere addirittura tossici e dannosi per i consumatori» aggiunge Borrelli.
Una volta conclusi i processi e in caso di condanna definitiva, le merci sequestrate vengono messe a disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ordina la confisca e la distruzione. A volte, ma sono ancora pochi casi, la Guardia di Finanza ha fatto in modo che i prodotti confiscati non venissero distrutti ma devoluti in beneficenza. Ai capi di abbigliamento e alle calzature sono state tolte le etichette e tutti i segni distintivi. Questo può accadere nei casi, che il generale Borrelli definisce «piuttosto infrequenti», in cui dalle verifiche in laboratorio i prodotti non risultino pericolosi o dannosi.