Magnus Carlsen ha infine accusato Hans Niemann di barare
Il campione di scacchi ha scritto che l’avversario che lo ha battuto di recente ha barato «di più e anche più recentemente di quello che ha ammesso»
Il norvegese Magnus Carlsen, campione mondiale di scacchi da nove anni, ha infine accusato un suo recente avversario, il diciannovenne statunitense Hans Niemann, di «aver barato di più e anche più recentemente di quello che ha ammesso in pubblico». Tuttavia, Carlsen ancora non ha spiegato come ritiene che Niemann possa aver barato, soprattutto giocando dal vivo.
La diatriba tra Carlsen e Niemann va avanti da inizio mese ed era iniziata con una partita fra i due vinta inaspettatamente da Niemann, un giocatore ancora lontano dai livelli di Carlsen, entrato a far parte dei primi cento giocatori al mondo soltanto di recente e già circondato da parecchi dubbi sulla sua correttezza.
Dopo la sconfitta anche Carlsen aveva fatto intendere di avere dei forti sospetti su Niemann, senza però entrare nel merito di queste accuse, e si era ritirato dal torneo in corso (la Sinquefield Cup).
La scorsa settimana i due si erano ritrovati di nuovo avversari alla Julius Baer Generation Cup, un torneo giocato a distanza e trasmesso online. La partita però era durata soltanto tre mosse: dopo la seconda di Niemann, Carlsen si era ritirato di colpo, lasciando la diretta senza dire nulla, e senza dare spiegazioni nemmeno successivamente.
Dopo giorni di silenzi e accuse velate, lunedì Carlsen ha infine accusato esplicitamente Niemann di essere un giocatore scorretto e ha spiegato le sue preoccupazioni per il futuro degli scacchi, visto l’imperversare di stratagemmi e metodi per imbrogliare sempre più difficili da identificare.
Caro mondo degli scacchi,
All’ultima edizione della Sinquefield Cup ho preso la decisione senza precedenti di ritirarmi dal torneo dopo la partita contro Hans Niemann. Una settimana dopo, ancora contro Niemann, mi sono ritirato dopo aver fatto soltanto una mossa.
So che le mie azioni hanno creato frustrazione all’interno della comunità degli scacchi. Io stesso sono frustrato. Voglio giocare a scacchi. Voglio continuare a giocare a scacchi ai più alti livelli e nei migliori eventi.
Credo che gli imbrogli negli scacchi siano un grosso problema e una minaccia esistenziale. Credo anche che gli organizzatori e tutti quelli a cui sta a cuore il gioco debbano potenziare le misure di sicurezza e i sistemi per scoprire chi gioca in modo scorretto. Quando Niemann è stato invitato all’ultimo minuto alla Sinquefield Cup, avevo preso in considerazione un ritiro immediato. Ma poi ho deciso di giocare comunque.
Credo che Niemann abbia barato di più e anche più recentemente di quello che ha ammesso in pubblico. I suoi progressi sono stati insoliti, e durante la nostra partita alla Sinquefield Cup ho avuto l’impressione che non fosse teso e nemmeno concentrato sul gioco, il tutto mentre mi batteva come soltanto pochi altri giocatori sanno fare. Quella partita ha contribuito a cambiare la mia prospettiva.
Dobbiamo fare qualcosa contro chi imbroglia: da parte mia, non voglio giocare contro gente che in passato ha barato in continuazione, perché non so cosa saranno capaci di fare in futuro.
C’è altro che vorrei dire. Ma in questo momento non posso andare oltre. Finora ho potuto parlare soltanto con le mie azioni, e con queste ho chiarito che non ho nessuna intenzione di giocare a scacchi con Niemann. Spero che la verità su questa vicenda venga fuori, qualunque essa sia.
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