C’era un piano per rapire il ministro della Giustizia del Belgio
Sono stati arrestati quattro sospettati: sembra che fossero legati alla mafia che gestisce il narcotraffico nel Nord Europa
Tra venerdì notte e sabato la polizia olandese ha arrestato quattro persone sospettate di stare organizzando un piano per rapire il ministro della Giustizia belga, Vincent Van Quickenborne.
Van Quickenborne ha 49 anni, è membro del partito dei Liberali e Democratici Fiamminghi Aperti ed è ministro della Giustizia dal 2020. All’inizio di questa settimana la polizia belga aveva trovato fuori dalla sua casa una macchina al cui interno erano nascoste diverse armi. Da quel momento il ministro era stato messo sotto sorveglianza ed erano cominciate le indagini sul proprietario dell’auto, che aveva una targa olandese. Alla fine, con il coordinamento della polizia dei Paesi Bassi, si è risaliti a quattro uomini che vivevano nelle città olandesi dell’Aia e di Leidschendam.
Van Quickenborne ha commentato l’arresto in un discorso trasmesso dalla televisione belga RTBF, dicendo che giovedì mattina la procura federale lo aveva avvertito che alcune persone stavano organizzando un piano per rapirlo.
Il rapimento, secondo quanto riferito da Van Quickenborne, sarebbe stato pianificato da esponenti di organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di sostanze stupefacenti nel Nord Europa. Il Belgio e i Paesi Bassi, e in particolare il porto belga di Anversa che è al confine tra i due paesi, sono infatti da anni noti per essere tra gli snodi principali per il commercio illegale di cocaina in Europa.
«Fatemelo dire chiaramente: le persone che sono dietro tutto ciò stanno ottenendo l’opposto di quello a cui mirano. Sono convinto più che mai che dobbiamo continuare a combattere», ha detto Van Quickenborne.
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