Dove sono andati bene i partiti, e dove sono andati male
Fratelli d'Italia soprattutto nel Lazio e nel Nord, il M5S è il primo partito in diverse zone al Sud: un po' di mappe per farsi un'idea
La distribuzione territoriale del voto a queste elezioni politiche influirà molto sulla composizione del nuovo parlamento: il funzionamento della legge elettorale premia le coalizioni che possono contare su una concentrazione del voto in alcune zone specifiche, dal momento che una parte dei seggi viene assegnata in collegi uninominali, in cui viene eletto solo il candidato che ottiene più voti. Fratelli d’Italia infatti non è stato solo il primo partito a livello nazionale, ma anche in molte regioni. Il Movimento 5 Stelle per esempio è riuscito a vincere in diversi seggi uninominali, nonostante sia risultato il terzo partito a livello nazionale, grazie ai molti voti ottenuti al Sud.
Abbiamo messo insieme un po’ di mappe per capire come si è distribuito il voto dei singoli partiti sul territorio nazionale: scorrendo con il mouse o cliccando sui collegi si può vedere la percentuale ottenuta dal partito in quella zona. I dati si riferiscono ai voti per la Camera dei deputati, ma si possono considerare rappresentativi anche del Senato, dove sono molto simili (da queste elezioni non c’è differenza di età tra gli elettori della Camera e del Senato, perciò le variazioni sono state minime). In ogni mappa cambia la scala di riferimento, come si può notare nella legenda in alto a sinistra, per rendere più evidenti e chiari i risultati. La Valle d’Aosta non compare nella mappa perché non elegge deputati e senatori per la parte proporzionale.
Fratelli d’Italia è andato molto bene soprattutto nel Lazio, dove non ha raggiunto il 30 per cento solo in un collegio romano (ma di poco) e dove la sua leader Giorgia Meloni gode di grande popolarità. Il risultato più sorprendente però è stato forse al Nord, soprattutto nelle zone storicamente più vicine alla Lega, come la Lombardia e il Veneto.
In Lombardia e Veneto la Lega ha ottenuto praticamente la metà dei voti di Fratelli d’Italia ed è andata molto male anche rispetto ai suoi ultimi risultati. Al Sud è stata molto sotto il 10 per cento un po’ ovunque, solo in Basilicata è riuscita ad arrivare al 9 per cento. Anche in Sardegna, dove alle elezioni europee del 2019 era andata molto bene ed era stata il primo partito, ha perso parecchi consensi e si è fermata poco sopra il 6 per cento.
Forza Italia invece ha ottenuto gran parte dei suoi voti proprio al Sud, dove la Lega è andata male, e molti meno al Nord. Il risultato migliore l’ha ottenuto nell’unico collegio plurinominale della Calabria, dove ha preso poco meno del 16 per cento delle preferenze. Il peggiore in Trentino-Alto Adige, dove si è fermato poco sopra il 3.
Nella coalizione di centrosinistra, il Partito Democratico ha ottenuto risultati deludenti anche in regioni considerate storicamente “rosse”, come l’Emilia-Romagna e la Toscana, anche se è riuscito comunque a tenere in alcuni collegi di entrambe, dove è arrivato intorno al 30 per cento dei voti. Altri buoni risultati sono arrivati in grandi città come Torino, Milano e Roma, ma è andato male nel resto del Lazio, e molto male al Sud (soprattutto in Sicilia).
L’unico altro partito nella coalizione di centrosinistra che ha superato la quota per entrare in parlamento, cioè il 3 per cento su base nazionale, è stata l’alleanza Sinistra-Verdi. I risultati migliori, comunque sempre tra il 5 e il 6 per cento, li ha ottenuti in Trentino-Alto Adige, Toscana, Sardegna e in città come Milano, Torino e Roma.
Il Movimento 5 Stelle è stato invece il primo partito in diverse regioni del Sud, e in Campania è risultato addirittura sopra l’intera coalizione di destra. I migliori risultati in assoluto sono arrivati a Napoli, dove in due collegi ha superato il 40 per cento (uno di questi è Napoli Fuorigrotta, dove è stato sconfitto l’ex capo politico del M5S Luigi Di Maio, che si presentava con il centrosinistra).
I risultati del cosiddetto Terzo Polo (che in realtà è stato la quarta coalizione per preferenze) si sono distribuiti in modo abbastanza omogeneo su tutto il territorio nazionale. I risultati migliori sono arrivati da Roma e Milano, dove in alcuni collegi è riuscito a superare anche il 10 per cento (in un collegio milanese è arrivato al 13,2). I risultati più bassi, intorno al 4 per cento, sono arrivati in collegi del Sud e delle isole.