Il padre di Saman Abbas confessò in una telefonata di aver ucciso la figlia, dice Ansa
L'agenzia di stampa parla di un'intercettazione agli atti del processo sulla scomparsa della ragazza pachistana
Ansa ha pubblicato il resoconto di una telefonata attualmente agli atti del processo a Shabbar Abbas, accusato di aver ucciso la figlia Saman, che nell’aprile del 2021 scomparve da casa vicino a Reggio Emilia. Nella telefonata intercettata, arrivata ad Ansa evidentemente dalla procura o da persone coinvolte nel processo e poi ripresa da tutti i giornali, Shabbar Abbas confesserebbe l’omicidio.
Il corpo di Saman Abbas, una ragazza pachistana, non è mai stato trovato, ma gli investigatori credono che sia stata uccisa e che sia stata poi sepolta nei campi dell’azienda agricola dove lavorava e viveva la famiglia, perché si era rifiutata di accettare il matrimonio combinato con un 29enne residente in Pakistan.
La telefonata, secondo quanto scrive Ansa, sarebbe tra gli atti del processo che inizierà a febbraio 2023, in cui i genitori, lo zio e due cugini di Saman Abbas sono accusati di concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere. La conversazione sarebbe avvenuta l’8 giugno del 2021 tra Shabbar Abbas e un altro parente.
Il contenuto era già stato raccontato ai carabinieri a giugno del 2021 da quest’ultimo parente, di cui non viene fatto il nome: Shabbar Abbas lo avrebbe minacciato intimandogli di non parlare di lui con nessuno, e avrebbe poi confessato l’omicidio della figlia, lasciando intendere di averlo commesso con la collaborazione di altre persone.
Nel giugno del 2021, quando sarebbe avvenuta la telefonata, Shabbar Abbas e la moglie, Nazia Shaheen, erano già fuggiti in Pakistan, dove sono tuttora latitanti. Gli altri indagati – lo zio Danish Hasnain e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq – sono stati arrestati in Francia e in Spagna e sono in attesa del processo.