Un fondo internazionale ha comprato la maggioranza di Eataly

Il 52 per cento della catena di distribuzione di alimentari italiani andrà a Investindustrial, per ridurre i debiti e consentire nuovi investimenti

L'ingresso del punto vendita di Eataly a Milano (AP/Luca Bruno)
L'ingresso del punto vendita di Eataly a Milano (AP/Luca Bruno)
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Dopo mesi di negoziati, è stato ufficializzato l’accordo tra il fondo di investimento internazionale Investindustrial, detenuto dall’uomo d’affari Andrea Bonomi, e il gruppo Eataly per la vendita di una quota di maggioranza della famosa catena di distribuzione di prodotti alimentari italiani fondata da Oscar Farinetti. L’accordo era stato anticipato nella notte dal Wall Street Journal. Questa manovra darà al fondo ampio potere decisionale, dato che avrà la maggioranza delle azioni, e dovrebbe consentire a Eataly di rimborsare parte del suo debito e di continuare la sua espansione a livello internazionale.

Investindustrial è una società che ha già investito in varie aziende italiane, come nel caso della quotazione dell’azienda di abbigliamento Ermenegildo Zegna. Nel settore alimentare ha già investito 2,5 miliardi di euro, tra gli altri sull’azienda di pelati La Doria e sulla ristorazione con Dispensa Emilia.

Eataly è stata fondata nel 2003 dall’imprenditore Oscar Farinetti e si è inserita con successo nel mercato della distribuzione di cibo e bevande di alta gamma. I suoi punti vendita sono un misto di ristoranti, bar e negozi, che vendono prodotti italiani di ogni tipo. Al momento ha 44 negozi in 15 paesi tra cui Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Giappone e Brasile. L’azienda, che ha il quartier generale a Monticello D’Alba (Cuneo), nel 2021 ha fatturato 464 milioni di euro.

Investindustrial rileverà il 52 per cento della società sostanzialmente in due modi. Da una parte aumenterà il capitale di 200 milioni di euro, nel senso che verserà nelle casse dell’azienda questi soldi a fronte di un aumento proporzionale del numero di azioni, che faranno tutte capo a Investindustrial. Dall’altra acquisterà una parte delle quote detenute dagli altri azionisti. A vendere parte delle loro partecipazioni sono i soci storici, ossia Eatinvest, posseduta dalla famiglia Farinetti, e la famiglia Baffigo Miroglio. Non vende niente il terzo socio, Clubitaly, la società che fa capo a Tamburi Investment Partners. Insieme, i tre soci storici deterranno il restante 48 per cento del capitale.

Nella nota rilasciata dalle due parti si dice che l’aumento di capitale di fatto servirà ad azzerare l’indebitamento finanziario netto della società, in modo che abbia conti più flessibili e snelli per accelerare l’espansione dei punti vendita all’estero. Nella nota si spiega che «l’aumento di capitale è volto a supportare la crescita di Eataly in Italia e nel mondo, tramite l’espansione dei flagship stores [ossia punti vendita con caratteristiche orientate alle esigenze del mercato di riferimento, ndr] su scala globale e tramite lo sviluppo di nuovi formati, e ad acquistare il restante 40 per cento del business di Eataly negli Stati Uniti».

L’operazione comporterà anche il cambio nei vertici dell’azienda: Nicola Farinetti, figlio del fondatore e amministratore delegato, diventerà il presidente, ma ancora non è noto chi lo sostituirà nel suo ruolo attuale.