Apple non sa cosa fare del suo film con Will Smith
Sarebbe dovuto uscire quest'anno, ma dopo lo schiaffo agli ultimi Oscar e il caso che ne è nato, si teme che non sarà apprezzato
A inizio anno tra gli addetti ai lavori si parlava in maniera molto positiva di Emancipation, un film ambientato nel periodo della Guerra civile americana e diretto da Antoine Fuqua, regista tra le altre cose di Training Day, per cui Denzel Washington vinse il premio Oscar come migliore attore nel 2002. Apple, la principale società che l’ha prodotto, puntava a farlo uscire entro la fine di quest’anno e contava di ottenere varie nomination ai prossimi Oscar.
I piani però sono stati stravolti dall’attore protagonista del film, Will Smith, che lo scorso marzo durante la 94ª cerimonia degli Oscar aveva schiaffeggiato e insultato il comico Chris Rock. Il gesto di Smith aveva sollevato molte polemiche e suscitato una reazione molto dura da parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’associazione che tra le altre cose assegna gli Oscar, ed è probabilmente per questo che Apple non ha ancora comunicato la data di uscita del film.
Emancipation parla della storia di uno schiavo – interpretato da Smith – che scappa da una piantagione della Louisiana dopo aver rischiato di essere ucciso. Le riprese del film, costato 120 milioni di dollari, si erano concluse lo scorso febbraio. Circa un mese dopo Smith aveva reagito in maniera violenta alla battuta di Rock sull’alopecia (una malattia che comporta la perdita dei capelli) di sua moglie, Jada Pinkett Smith. A causa dello schiaffo, Smith si dimise dalla Academy, di cui era membro insieme a migliaia di altri professionisti del cinema, e in seguito fu annunciato che non avrebbe potuto partecipare alle cerimonie degli Oscar per i successivi dieci anni.
Secondo alcuni esperti del settore, una fetta di pubblico potrebbe decidere di non andare a vedere Emancipation proprio perché c’è Smith, mentre secondo altri un eventuale successo di critica – collegato o meno all’interpretazione di Smith – potrebbe infastidire i membri dell’Academy, che si sono ritenuti offesi dal suo comportamento durante l’ultima cerimonia. Smith, che peraltro nella stessa serata dello schiaffo aveva vinto l’Oscar come migliore attore per Una famiglia vincente – King Richard, non ha infatti perso il diritto a ottenere una nomination agli Oscar. Si ritiene però che per via dello schiaffo le possibilità che succeda sono molto poche.
Come si è chiesto Stephen Galloway, preside del Dodge College of Film and Media Arts della Chapman University e fra gli ex caporedattori dell’Hollywood Reporter, «se [Apple] deciderà di mettere da parte il film la sua reputazione verrà danneggiata? E se deciderà di farlo uscire?». «A Hollywood piacciono le situazioni win-win», ha continuato Galloway, riferendosi a quelle circostanze in cui l’esito, benché incerto, risulta positivo in ogni caso. «Questa però è una [situazione] lose-lose»: vale a dire che molto probabilmente ci saranno conseguenze negative qualsiasi cosa si scelga di fare.
Tre persone coinvolte nella realizzazione del film che hanno parlato con il New York Times in anonimato hanno detto che dentro Apple ci sono state molte discussioni riguardo alla possibilità di far uscire il film entro la fine di quest’anno. Ci si aspettava infatti che Emancipation potesse essere il nuovo film di punta per la società, che di recente aveva distribuito I segni del cuore – CODA, premiato come migliore film agli ultimi Oscar. Variety tuttavia ha scritto che la sua uscita sarebbe stata posticipata al 2023 proprio a causa delle polemiche attorno al gesto di Smith, che aveva messo nettamente in secondo piano il successo di CODA.
L’ex direttore esecutivo dello studio cinematografico Fox Searchlight, Stephen Gilula, ha osservato che se il film uscisse nei prossimi mesi rischierebbe di non essere giudicato in modo obiettivo, indipendentemente dalle sue qualità. Altri invece ritengono che sia troppo bello perché la sua uscita venga posticipata ulteriormente: gli addetti coinvolti nella produzione del film sentiti dal New York Times hanno detto che da una proiezione organizzata in anteprima a Chicago a inizio anno erano emerse reazioni molto positive, soprattutto per l’interpretazione di Smith. Sempre secondo loro, le persone che avevano visto il film non si erano dette particolarmente infastidite dalla questione dello schiaffo.
– Leggi anche: Il giorno dopo lo schiaffo di Will Smith
Dopo la cerimonia degli Oscar Smith si era scusato con Chris Rock, ma non si era quasi più visto in pubblico ed era stato molto assente anche dai social network. Poi a fine luglio aveva condiviso sul proprio canale YouTube un video in cui spiegava di «aver pensato molto» e di aver «lavorato su se stesso», e si scusava di nuovo con Rock.
Non è chiaro se il video abbia contribuito a migliorare la percezione che il pubblico ha di lui. In base ai dati raccolti da Variety, negli ultimi anni Smith era sempre stato tra i primi cinque – assieme per esempio a Tom Hanks e Keanu Reeves – di una classifica che misura l’indice di gradimento delle celebrità degli Stati Uniti: dopo lo schiaffo però la sua popolarità era molto calata.
Apple non ha risposto alle domande del New York Times rispetto alla data di uscita di Emancipation e al tempo stesso si è rifiutata di fare ulteriori commenti sul film. Secondo le persone che ne hanno parlato in forma anonima comunque è probabile che Apple non cercherà di fare più sforzi del previsto per pubblicizzarlo, e potrebbe anche decidere di non includerlo nell’offerta sulla propria piattaforma di streaming.
Variety ha osservato che in un modo o nell’altro «non ci sarà mai un momento “perfetto” per far uscire un lavoro di Smith in futuro – nel 2022, come fra dieci anni» e che allo stesso tempo «il pubblico non dimenticherà mai il suo gesto». Per questo, secondo Variety, Apple, i Westbrook Studios e tutti i produttori coinvolti nella realizzazione di Emancipation dovrebbero semplicemente «stringere i denti» e procedere con la sua uscita, che potrebbe anche diventare «un’opportunità per imparare qualcosa».