Gli annunci sui referendum per l’annessione alla Russia nell’Ucraina occupata
Fanno parte della strategia russa di risposta ai successi delle controffensive militari ucraine
Martedì le autorità delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, i territori del Donbass gestiti da separatisti appoggiati dalla Russia, e i funzionari attualmente al comando nelle zone occupate dai russi nella regione di Kherson e intorno a Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, hanno annunciato che organizzeranno dei referendum sull’annessione alla Russia. In serata ci si aspettava che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe a sua volta parlato dei referendum, ma dopo un paio di ore di ritardo il suo discorso in diretta televisiva precedentemente annunciato è stato annullato.
Gli annunci sui referendum erano arrivati dopo che martedì mattina Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Russia, aveva detto che tenere un referendum sull’annessione nelle regioni di Donetsk e Luhansk sarebbe una questione di «giustizia storica» e che il risultato sarebbe «irreversibile».
Le autorità delle due regioni, riconosciute come indipendenti dalla Russia poco prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina, hanno anche parlato di quando si terrà il voto per l’annessione: tra il 23 settembre (cioè venerdì) e il 27. I media statali russi hanno detto che ai referendum si potrà votare non solo di persona ma anche a distanza.
È verosimile che gli annunci sui referendum siano arrivati ora in risposta ai successi militari delle controffensive ucraine nell’est del paese.
Negli ultimi mesi l’avanzata dell’esercito russo in Ucraina, iniziata il 24 febbraio, si è fermata e negli ultimi giorni le forze russe hanno dovuto ritirarsi in molti territori a causa di due controffensive ucraine: una al sud, nella regione di Kherson, che sta andando avanti lentamente, e un’altra a nordest, che invece aveva avuto esiti positivi in tempi inaspettatamente brevi. Quasi tutta la regione di Kharkiv, in quest’ultima parte del paese, è stata liberata, comprese due città importanti come Izyum e Kupiansk. Adesso sembra che l’esercito ucraino stia avanzando anche più a est.
I referendum verrebbero organizzati in condizioni inadeguate a garantire una partecipazione libera e democratica e probabilmente, se effettivamente realizzati, si concluderanno favorevolmente all’annessione. Sia il governo ucraino che vari rappresentanti della comunità internazionale hanno già detto che il voto non sarà riconosciuto. Parlando di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il presidente francese Emmanuel Macron ha definito i referendum una «parodia». Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente americano Joe Biden, ha detto che gli Stati Uniti «non riconosceranno mai» annessioni russe del territorio ucraino.
Canada denounces Russia’s planned “referendums” in occupied regions of Ukraine. We will never recognize them. This is a blatant violation of international law. It is a further escalation of war. And it is unacceptable.
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) September 20, 2022
To be clear: no sham referenda will change Europe's stance on Ukraine and its territorial integrity. Nor will it change the fact that it was Russia that invaded sovereign Ukraine.
Europe stands with Ukraine 🇪🇺 🇺🇦
— Roberta Metsola (@EP_President) September 20, 2022
La Russia aveva già utilizzato un referendum per annettersi la Crimea nel 2014, un’azione condannata a livello internazionale e mai riconosciuta. Se la Russia si annettesse ufficialmente altre parti dell’Ucraina, potrebbe poi sostenere di essere stata attaccata da armi della NATO di fronte a nuove offensive ucraine.