Il cantante americano R. Kelly è stato condannato anche per reati di pedopornografia
Mercoledì il cantante R&B e produttore statunitense R. Kelly è stato riconosciuto colpevole di reati di pedopornografia e adescamento di minori a fini sessuali: in tutto è stato condannato per sei capi d’accusa e rischia fino a 20 anni di prigione. È stato invece assolto per gli altri sette capi d’accusa per cui era stato incriminato, tra cui intralcio alla giustizia: R. Kelly era stato accusato di aver tentato di nascondere le prove dei propri abusi. Di recente, in un altro processo, il cantante era stato condannato ad altri 30 anni di carcere per sfruttamento sessuale e associazione a delinquere.
I 13 capi d’accusa riguardavano vicende successe più di 20 anni fa e già finite al centro di un ulteriore processo che si era svolto nel 2008, dopo la circolazione di un video che ritraeva il cantante – oggi 55enne – fare sesso con una ragazza di 14 anni. In quell’occasione R. Kelly era stato assolto da tutti i capi d’accusa per cui era stato incriminato perché la ragazza che lo aveva accusato non testimoniò al processo. Il mese scorso però la stessa ragazza – che oggi ha 37 anni ed è nota con lo pseudonimo “Jane” – ha deciso di testimoniare e ha dichiarato di essere lei la ragazza del video, accusando R. Kelly di aver abusato di lei centinaia di volte quando era minorenne. Oltre a lei altre quattro donne avevano rivolto al cantante le stesse accuse.
R. Kelly è stato condannato per abusi compiuti su tre delle cinque donne che lo avevano accusato. Tra le altre cose, nel corso del processo sono stati proiettati alcuni dei video che mostravano R. Kelly avere rapporti sessuali con la ragazza nota come Jane, con pratiche particolarmente degradanti e umilianti (uno dei video ritraeva il cantante ordinarle di sdraiarsi a terra e poi urinare su di lei). R. Kelly è stato accusato di reati legati ad abusi sessuali e sfruttamento della prostituzione anche in Illinois e in Minnesota.