• Mondo
  • Giovedì 15 settembre 2022

Il 2022 è stato un anno terribile per gli incendi in Europa

Complessivamente è bruciato un territorio doppio rispetto alla media degli ultimi 15 anni a causa della siccità e del gran caldo

Alberi bruciati a Hostens, a sud di Bordeaux, in Francia, il 23 agosto 2022 (AP Photo/Francois Mori, LaPresse)
Alberi bruciati a Hostens, a sud di Bordeaux, in Francia, il 23 agosto 2022 (AP Photo/Francois Mori, LaPresse)
Caricamento player

Nel 2022 sono bruciati complessivamente più di 758mila ettari di boschi nei paesi dell’Unione Europea: sono 7.580 chilometri quadrati, una superficie quasi pari a quella del Friuli Venezia Giulia. È più del doppio rispetto alla media dei terreni bruciati nei precedenti quindici anni. Anche per numero di incendi il 2022 è già un anno eccezionale: secondo i dati del Sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), sono stati circa 2mila finora, più del doppio della media tra il 2006 e il 2021.

Il gran numero di incendi boschivi e la loro estensione sono legati alle condizioni meteorologiche dell’estate, tipicamente il periodo in cui si verificano più incendi. La grave siccità di quest’anno (considerata la peggiore degli ultimi 500 anni), unita alle alte temperature raggiunte nei mesi estivi, ha favorito gli incendi: quando la vegetazione è molto secca il fuoco si propaga meglio. Sia la siccità che le ondate di calore estive sono favorite dal cambiamento climatico, a cui dunque si può associare l’aumento della gravità degli incendi di questi ultimi anni.

I paesi in cui ci sono stati più incendi sono stati la Romania, l’Italia, la Spagna, la Francia e il Portogallo, in quest’ordine; sono anche i più colpiti per superficie bruciata, seppure in ordine lievemente diverso: la Spagna (2.974 chilometri quadrati), la Romania (1.493), il Portogallo (1.041), la Francia (644) e l’Italia (530).

In Italia in realtà le cose sono andate meglio rispetto al 2021, sia per numero di incendi che per superficie bruciata. Comunque rispetto alla media degli ultimi quindici anni l’area complessiva colpita dagli incendi è stata leggermente superiore.

Una delle conseguenze dell’aumento del numero degli incendi e della loro ampiezza è un aumento delle emissioni di gas serra, quelli responsabili del cambiamento climatico, perché sono un prodotto delle combustioni e si trovano tra le sostanze presenti nel fumo degli incendi. Secondo i dati satellitari raccolti dal consorzio Copernicus, il programma dell’Unione Europea per l’osservazione delle condizioni del pianeta, tra il primo giugno e il 31 agosto 2022 gli incendi europei hanno causato 6,4 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, il livello più alto dal 2007: è lo stesso ordine di grandezza di un settore come quello dei rifiuti in un paese come la Germania.