Steve Bannon è stato incriminato nello stato di New York per riciclaggio di denaro, truffa e cospirazione
Steve Bannon, ex consigliere e stratega dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato formalmente incriminato nello stato di New York per riciclaggio di denaro, truffa e cospirazione per il caso dell’associazione “We Build The Wall”. L’associazione era stata fondata da Bannon e altri per raccogliere donazioni che avrebbero dovuto contribuire a costruire un muro in un tratto del confine tra Messico e Stati Uniti, allo scopo di fermare i migranti: si era però scoperto che una parte dei soldi raccolti era stata usata da Bannon e da altre tre persone per spese personali, e ad agosto del 2020 Bannon era stato arrestato.
A gennaio del 2021, nel suo ultimo giorno da presidente, Trump aveva concesso la grazia a Bannon (e con lui ad altre 142 persone), evitandogli un processo federale per quelle accuse. La grazia del presidente però non è valida nei singoli stati, ma solo a livello federale, e questa volta Bannon è stato accusato nello stato di New York. Negli scorsi giorni Bannon era già stato avvisato delle accuse, e aveva sostenuto polemicamente che quella nei suoi confronti è un’incriminazione di parte, fatta per ragioni politiche e con l’obiettivo di danneggiare Donald Trump a sei mesi dalle elezioni di medio termine.
Dopo l’arresto del 2020 era emerso che l’associazione “We Build The Wall” aveva raccolto 25 milioni di dollari, e che Bannon si era appropriato indebitamente di almeno un milione di questi.
A luglio di quest’anno Bannon era stato condannato in un altro processo per oltraggio al Congresso, per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla commissione d’inchiesta della Camera che sta indagando sulle responsabilità di Trump nell’assalto al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021, compiuto da suoi sostenitori per fermare la certificazione delle elezioni presidenziali del 2020.
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