L’Italia di pallavolo prova a completare il suo riscatto
Dopo la vittoria contro la Francia campionessa olimpica in carica, sabato la Nazionale maschile gioca la semifinale dei Mondiali
Nei quarti di finale dei Mondiali maschili di pallavolo in corso in Polonia e Slovenia l’Italia è riuscita a battere la Francia campione olimpica in carica, avversaria contro cui aveva perso nettamente due mesi fa in Nations League, venendo eliminata dal torneo. Grazie alla vittoria di Lubiana, sabato si giocherà l’accesso alla finale, che non raggiunge dal 1998.
Il movimento della pallavolo in Italia è uno dei più solidi e radicati, nonché la prova più evidente dei benefici portati dall’inserimento stabile di una disciplina sportiva nei programmi scolastici. I campionati, sia maschile (Superlega) che femminile (Serie A1), sono tra i più competitivi e ambiti al mondo per i professionisti. Nel ranking europeo l’Italia è seconda per risultati in entrambe le categorie. Nella CEV Champions League i club italiani sono storicamente i più vincenti tra i maschi, mentre nel femminile soltanto l’ex Unione Sovietica conta più titoli.
Eppure, specialmente negli ultimi anni, le nazionali, quindi le migliori espressioni del movimento, non sono riuscite a vincere tanto quanto i club, venendo spesso superate dalle altre nazionali più competitive, come Polonia, Brasile e di recente Francia. Nel femminile l’Italia non vince un Mondiale da vent’anni: nel 2018 ci andò vicina, ma venne battuta in finale dalla Serbia. E in quindici edizioni delle Olimpiadi non è mai andata a medaglia. Nel maschile il titolo mondiale manca dal 1998 e alle Olimpiadi non è mai stato vinto un oro (fin qui 3 argenti e 3 bronzi).
I successi internazionali non sono tuttavia mancati completamente: le nazionali hanno vinto gli ultimi Europei e lo scorso luglio quella femminile ha vinto la Nations League. Questi successi sono state le prime risposte alle deludenti sconfitte subite alle Olimpiadi di Tokyo, concluse ai quarti di finale in entrambi i tornei. A distanza di un anno il “riscatto” del movimento in vista di Parigi 2024 sta passando per i Mondiali: quelli maschili in corso e quelli femminili dal 23 settembre.
Le discussioni dopo le due eliminazioni olimpiche riguardarono principalmente la scarsa preparazione, segnata in particolar modo dall’assenza di partite disputate in vista dei tornei, causata in parte dalle difficoltà legate alla pandemia. Da lì le nazionali sono quindi ripartite, anche se da due punti diversi.
La femminile continua a essere allenata da Davide Mazzanti, visti i buoni risultati ottenuti nel complesso, mentre quella maschile ha iniziato un nuovo ciclo con Ferdinando De Giorgi, tre volte campione del mondo negli anni Novanta, da giocatore. In passato De Giorgi è stato spesso ingaggiato da squadre polacche, nazionale compresa, che ora è una delle avversarie più difficili da battere per l’Italia.
Con De Giorgi la Nazionale maschile ha cominciato ad affrontare un rinnovamento dettato da un inevitabile ricambio generazionale, visti i ritiri, prossimi o già avvenuti, di membri esperti e influenti come Osmany Juantorena, Massimo Colaci e Ivan Zaytsev. Al loro posto si sta affermando una nuova generazione di giocatori, dal capitano Simone Giannelli ai vari Yuri Romanò, Alessandro Michieletto e Daniele Lavia, non a caso decisivi nella vittoria contro la Francia (allenata dall’italiano Andrea Giani).
La semifinale contro la Slovenia, nazionale ospitante, si gioca sabato sera a Katowice, in Polonia. È la rivincita della finale degli ultimi Europei, vinta dall’Italia un anno fa sempre a Katowice. L’altra semifinale si deciderà giovedì sera in base ai risultati nel lato più competitivo del tabellone, quello dove si trovano ancora in corsa Argentina, Stati Uniti, Polonia e Brasile. Quest’ultime due nazionali si spartiscono i titoli mondiali da vent’anni.
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