In Cile c’è stato un rimpasto di governo dopo la bocciatura della nuova Costituzione
Martedì il presidente del Cile Gabriel Boric ha annunciato un rimpasto di governo nel tentativo di superare il momento di incertezza politica seguita alla bocciatura del testo della nuova Costituzione al referendum di domenica scorsa. La nuova Costituzione avrebbe dovuto sostituire quella in vigore, scritta nel 1980 durante la dittatura militare di Augusto Pinochet, ma un ampio pezzo dell’elettorato l’aveva ritenuta troppo ambiziosa e progressista. Boric ha detto che il rimpasto di governo servirà ad allargare la coalizione di governo, con cui vuole redigere una nuova Costituzione che abbia il sostegno di tutte le forze politiche.
Boric ha sostituito un funzionario e cinque ministri: il segretario generale della presidenza e i ministri di Energia, Sanità, Scienza e Innovazione e Sviluppo sociale. Il rimpasto mantiene la maggioranza femminile della squadra di governo di Boris, ma sposta l’equilibrio verso un assetto decisamente più moderato di quello della precedente squadra di governo, espressione della giovane leadership di sinistra emersa dalle enormi proteste iniziate nel 2019, da cui era nato il movimento che aveva portato alla decisione di riscrivere la Costituzione.