In Burkina Faso 35 persone sono state uccise in un attentato contro il veicolo su cui viaggiavano
Lunedì in Burkina Faso l’esplosione di un veicolo ha causato la morte di 35 persone e ne ha ferite altre 37, tutte civili: il governo ad interim del paese ha detto che il veicolo faceva parte di un convoglio di rifornimenti diretto verso la capitale, Ouagadougou, ed è esploso dopo aver colpito un “ordigno esplosivo improvvisato” (anche detto IED, dalla sigla inglese Improvised Explosive Device), cioè un ordigno realizzato con esplosivi artigianali fatti in casa o recuperati da altri ordigni convenzionali. Non sono state date informazioni sui possibili autori dell’attacco, che però è avvenuto in una zona in cui sono frequenti gli attentati terroristici.
L’attacco è avvenuto tra le città di Djibo e Bourzanga, nel nord del paese, dove sono attivi gruppi islamisti che dal 2015 hanno intensificato gli attacchi terroristici soprattutto contro i villaggi, la polizia e gli avamposti militari. Il terrorismo islamico è uno dei principali problemi del Burkina Faso e quello che preoccupa maggiormente la popolazione: all’inizio di quest’anno molte persone avevano partecipato a grandi proteste per chiedere le dimissioni dell’ex presidente Roch Kaboré, accusato di non fare abbastanza per contrastare il terrorismo. Con un colpo di stato, a fine gennaio l’esercito del paese aveva arrestato Kaboré e insediato un governo provvisorio, in attesa di nuove elezioni.