C’è qualche novità sull’uomo indagato per la scomparsa di Madeleine McCann
Il suo avvocato ha chiesto di scagionarlo sulla base di un'intricata teoria secondo cui sarebbe innocente in altri due casi di violenza sessuale
Negli ultimi giorni ci sono stati alcuni sviluppi nell’inchiesta contro Christian Brückner, formalmente indagato dalle autorità portoghesi per la scomparsa di Madeleine McCann, la bambina britannica di cui si persero le tracce la sera del 3 maggio del 2007 in un residence di Praia da Luz, nel sud del Portogallo, dove era in vacanza con la famiglia. La bambina non è mai stata trovata e la sua sparizione è diventato un caso seguitissimo in tutto il mondo, su cui Netflix ha fatto un documentario nel 2019.
Le novità diffuse dal tabloid tedesco Bild non riguardano direttamente la scomparsa della bambina, ma altre due accuse di violenza sessuale per cui l’uomo ha ricevuto una condanna a sette anni di carcere: i suoi avvocati difensori sostengono di avere prove della sua innocenza. Nel caso venisse scagionato, un’ipotesi comunque remota, per l’accusa sarebbe più complicato continuare le indagini per la scomparsa di Madeleine McCann.
Christian Brückner, nato a Wurzburg in Germania il 7 dicembre del 1976, ha alle spalle una lunga carriera criminale. Nel 1994 fu condannato in Germania per abusi sessuali e tentati abusi sessuali nei confronti di bambini, ma l’anno successivo riuscì a fuggire in Portogallo per evitare la condanna a due anni di carcere. Nel 1999 poi tornò in Germania per scontare la pena.
Sei anni dopo Brückner fu sospettato di aver stuprato una donna americana di 72 anni a Praia da Luz, ma all’epoca non fu incriminato per mancanza di prove.
L’anno successivo fu arrestato e condannato, sempre in Portogallo, per furto di gasolio. Dopo aver scontato un anno di carcere nel 2007, l’anno della scomparsa di Madeleine McCann, ritornò a vivere a Praia da Luz, tornando però spesso in Germania, dove secondo l’accusa avrebbe avviato un traffico di droga con un intermediario sull’isola di Sylt, nel nord del paese.
Nel 2012 Brückner aprì un chiosco a Braunschweig, nella Germania nord-occidentale, mentre l’anno successivo il suo nome venne associato per la prima volta alla scomparsa di Madeleine McCann, dopo un appello della famiglia McCann in TV durante la trasmissione Aktenzeichen XY… ungelöst (“Caso numero XY… irrisolto”), che si occupa di ricostruire la storia di crimini irrisolti e cerca di contribuire a risolverli. Era stata proprio la trasmissione tedesca a informare che i sospetti della polizia si erano concentrati su Christian Brückner.
Nel 2017 Brückner fu di nuovo accusato in Germania per abusi sessuali nei confronti di un bambino e condannato a 15 mesi di carcere. Dopo aver scontato la pena andò in Italia, dove nel settembre del 2018 fu nuovamente arrestato dopo essersi presentato al consolato tedesco di Milano per denunciare lo smarrimento del passaporto. Le autorità italiane accertarono che sull’uomo c’era un mandato di cattura europeo a causa di una condanna a 6 anni e 10 mesi per traffico di stupefacenti, anche se all’epoca né la polizia italiana né quella tedesca lo ricondussero al caso di Madeleine McCann. Brückner fu quindi estradato in Germania.
Nel dicembre del 2019 Brückner fu condannato a sette anni per lo stupro della 72enne americana di cui era stato sospettato in Portogallo, dopo che un nuovo esame del DNA aveva dimostrato la presenza di sue tracce organiche nel letto dove era stata trovata la donna.
Brückner è anche accusato di aver violentato una donna di 20 anni in Portogallo, nel 2004. A questo caso e a quello della donna 72enne la difesa ha fatto appello per chiedere la scarcerazione di Brückner. La tesi degli avvocati difensori si basa sui risultati di una perizia svolta dalla BKA, l’ufficio federale di polizia criminale tedesco, secondo cui entrambi gli stupri sarebbero stati commessi dallo stesso aggressore.
La donna violentata nel 2004 ha dichiarato alla polizia che lo stupratore aveva una grande cicatrice sulla coscia. In estate Brückner si è sottoposto volontariamente a un esame per dimostrare di non avere nessuna cicatrice sulla coscia.
Friedrich Fuelscher, l’avvocato che lo difende, sostiene che l’assenza della cicatrice sulla coscia di Brückner sia la dimostrazione dell’innocenza nel caso dello stupro del 2004 e di conseguenza anche in quello della settantaduenne americana del 2005 per il quale è attualmente in prigione. Fuelscher ha presentato una richiesta di revisione del processo che però ha scarse probabilità di essere accolta, scrive la Bild.
Finora le indagini per scoprire cosa è successo a Madeleine McCann, non ancora concluse, sono state lunghe e complicate. Inizialmente la polizia portoghese aveva detto che la bambina era stata rapita, più tardi aveva ipotizzato che potesse essere morta nella sua stanza; un abitante di Praia da Luz, Robert Murat, fu il primo sospettato, poi a settembre vennero iscritti tra i sospettati anche i genitori di Madeleine. Nel luglio 2008 la polizia portoghese sollevò da ogni accusa sia Murat sia i McCann, e abbandonò le indagini. Nel 2011 la polizia britannica aprì un’indagine per “persona scomparsa”, in mancanza di una prova evidente che McCann fosse stata uccisa.
L’annuncio dell’indagine nei confronti di Brückner è stato fatto lo scorso aprile dalle autorità portoghesi negli ultimi giorni in cui era possibile farlo: il 3 maggio, passati 15 anni dal giorno della scomparsa di McCann, un’imputazione non sarebbe più stata possibile per il diritto portoghese.