La storia dell’Unabomber italiano, che non è mai stato scoperto
Sono uscite le due nuove puntate del podcast di Stefano Nazzi, su una lunga vicenda per cui non è mai stato trovato un colpevole
Il 21 agosto 1994 a Sacile, in provincia di Pordenone, durante la sagra degli osei, una fiera antichissima, esplose una bomba che ferì leggermente alcune persone. Era semplice polvere da sparo in un tubo Innocenti. La notizia passò quasi inosservata, in fondo nessuno aveva riportato danni troppo seri. E nessuno poteva immaginare che nelle settimane seguenti a quelle bombe ne sarebbero seguite altre, e poi altre ancora negli anni successivi. Dal 1994 al 2006 in Veneto e Friuli Venezia Giulia esplosero bombe sempre più sofisticate: bombe trappola, nascoste in ovetti Kinder, barattoli di Nutella, tubetti di maionese, candele. Vennero ferite moltissime persone e a lungo in tanti ebbero paura di cose consuete, come fare la spesa al supermercato, andare in chiesa, aprire un barattolo.
Indagarono tante procure, Venezia, Treviso, Pordenone, Udine, Trieste. E tanti investigatori che spesso non si parlavano tra di loro. Ci furono fughe di notizie, vennero tracciati molti profili psicologici. Una persona fu sospettata, restò al centro delle indagini per cinque anni. Si scoprì che una prova, la cosiddetta “pistola fumante” che avrebbe dovuto dimostrare la sua colpevolezza, era in realtà stata manomessa. E ancora oggi non sappiamo chi abbia costruito e messo tutte quelle bombe, se fosse una persona sola, se fossero tanti. E perché.
Le due nuove puntate di Indagini raccontano la storia dell’Unabomber italiano, l’Unabomber del Nordest, delle indagini che vennero condotte per catturarlo e di come lui, o lei, approfittando anche di errori e scarso coordinamento tra le varie procure, sia riuscito a non farsi mai scoprire.
Le due puntate sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui) ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcast, Amazon Music e Google Podcast. Indagini esce con una nuova storia il primo giorno di ogni mese: la prossima uscirà il primo ottobre.