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  • Giovedì 1 settembre 2022

Sarah Palin voleva tornare in politica: le è andata male

La politica Repubblicana, diventata improvvisamente nota in mezzo mondo più di 10 anni fa, ha perso un'importante elezione in Alaska

Sarah Palin durante una conferenza con attivisti e politici conservatori a Dallas, lo scorso 4 agosto (AP Photo/ LM Otero)
Sarah Palin durante una conferenza con attivisti e politici conservatori a Dallas, lo scorso 4 agosto (AP Photo/ LM Otero)
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La candidata Democratica Mary Peltola ha vinto le elezioni speciali convocate lo scorso 16 agosto per assegnare l’unico seggio espresso dall’Alaska alla Camera degli Stati Uniti, diventando la prima donna e la prima persona di origine nativa americana a rappresentare lo stato al Congresso. È stata una dura sconfitta per il Partito Repubblicano, che negli ultimi cinquant’anni aveva sempre espresso un proprio rappresentante in questo seggio, ma soprattutto per l’ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin, che aveva puntato proprio su queste elezioni per il suo ritorno in politica dopo molto tempo.

Secondo i conteggi comunicati dall’ente elettorale dell’Alaska mercoledì sera, con il 51,5 per cento delle preferenze Peltola era in vantaggio di circa 5mila voti su Palin, ferma al 48,5 per cento.

Peltola occuperà il seggio lasciato vuoto dal Repubblicano Don Young, che è morto lo scorso marzo e aveva rappresentato l’Alaska alla Camera dal 1973. Visto che il mandato di Young scadrà a gennaio, Peltola comunque si contenderà il mandato successivo nelle elezioni previste per il prossimo novembre, sfidando di nuovo Palin e il candidato arrivato terzo, Nick Begich III.

Peltola ha 49 anni ed è stata parlamentare nello stato dell’Alaska tra il 1999 e il 2009. È stata anche direttrice esecutiva della Commissione di pesca intertribale del fiume Kuskokwim, che collabora con i popoli nativi per la gestione delle scorte di salmone, consigliera del governo cittadino di Bethel, nell’Alaska occidentale, e giudice di un tribunale di popoli nativi. Ha attirato l’attenzione a livello nazionale quando lo scorso giugno era arrivata quarta tra 48 candidati nel primo giorno delle votazioni per ottenere il seggio alla Camera.

È una Yupik, fa cioè parte di uno dei due principali gruppi etnici di eschimesi che abitano tra Alaska, Canada, Groenlandia e Siberia (l’altro gruppo è quello degli Inuit); sostiene tra le altre cose il diritto all’aborto, ha un atteggiamento risoluto nei confronti della crisi climatica e privilegia la tutela delle comunità locali rispetto agli interessi delle grosse aziende per lo sviluppo del territorio.

Mary Peltola durante una conferenza stampa ad Anchorage, in Alaska, mercoledì 31 agosto (Marc Lester/ Anchorage Daily News via AP)

Palin, che ha 58 anni, fu governatrice dell’Alaska tra il 2006 e il 2009. Diventò molto rapidamente una politica conosciuta in mezzo mondo durante la campagna per le elezioni presidenziali del 2008, quando il candidato Repubblicano John McCain la scelse come candidata alla vicepresidenza (perdendo come era ampiamente previsto contro Barack Obama, che a sua volta aveva scelto come vice l’attuale presidente Joe Biden).

Di posizioni molto conservatrici, in particolare sull’aborto, Palin era una candidata estremamente impreparata, cosa che emerse quasi subito. Nel 2009, un anno e mezzo prima della fine del suo mandato, decise di dimettersi dal ruolo di governatrice e di abbandonare l’attività politica: si dedicò soprattutto a una carriera da commentatrice televisiva, costruendosi nel tempo un piccolo seguito di elettori ultraconservatori. In varie occasioni aveva alluso alla possibilità di tornare a occuparsi attivamente di politica: aveva annunciato la candidatura per il seggio dell’Alaska lo scorso aprile.

In un comunicato Palin ha detto che «anche se siamo delusi da questi risultati, le persone dell’Alaska sanno che sono l’ultima a rinunciare. Anzi, mi sto ricaricando». Ha anche attribuito parte degli esiti al nuovo sistema elettorale con cui si sono svolte le votazioni, che a suo dire ha creato confusione tra gli elettori.

Adottato nel 2020 grazie a un’iniziativa sottoposta a voto popolare, il nuovo sistema di voto permette agli elettori di indicare tre candidati in ordine di preferenza, indipendentemente dall’appartenenza a un partito o a un altro. Se nessuno dei candidati ottiene più del 50 per cento delle preferenze come prima scelta, quello che arriva in terza posizione viene “eliminato” e i voti relativi alle seconde scelte espresse nelle schede in cui lui è arrivato primo vengono ridistribuiti tra i primi due.

In base a questo sistema, Peltola aveva ottenuto circa il 40 per cento delle preferenze e Palin circa il 31; Begich, imprenditore Repubblicano e membro della famiglia di Democratici più nota nella politica dell’Alaska, era stato indicato come prima scelta in circa il 28 per cento delle schede. Peltola pertanto ha superato il 50 per cento dei voti grazie alle preferenze arrivate dalle schede di Begich, che comunque potrà partecipare alle elezioni del prossimo 8 novembre.

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