La morte di una donna incinta ha fatto dimettere la ministra della Salute portoghese
È stata l'ennesima prova della crisi del sistema sanitario del paese, dove da mesi c'è una grave carenza di medici e infermieri
Martedì Marta Temido, ministra portoghese della Salute, si è dimessa in seguito alla morte di una turista indiana incinta. Quest’ultima, alla trentesima settimana di gravidanza, aveva avuto un infarto nel corso di un trasferimento tra due ospedali di Lisbona, perché nel primo, il Santa Maria, il reparto di neonatologia era al completo.
Il Portogallo deve gestire in questi mesi una grave carenza di medici e infermieri negli ospedali, soprattutto nei reparti di ginecologia e ostetricia. Tale situazione ha causato misure di emergenza decise dal ministero della Salute, come la chiusura dei reparti di alcuni ospedali nei weekend e durante le vacanze per carenza di personale. Queste misure, approvate dalla ministra Temido, erano state fortemente criticate, anche perché talvolta costringono le donne incinte a viaggi più lunghi e rischiosi per raggiungere un ospedale. Negli scorsi mesi si erano verificati già episodi gravi, come la morte di due neonati le cui madri erano state sottoposte a trasferimenti e lunghe attese.
La turista indiana, di 34 anni, era stata ricoverata martedì per alta pressione e difficoltà a respirare: dopo essere stata stabilizzata, ne era stato deciso il trasferimento per “oggettiva mancanza di spazio nel reparto neonatale”. Nel corso del viaggio era stata colpita da un infarto, e all’arrivo nella nuova struttura il bambino era nato attraverso parto cesareo: madre e figlio erano stati trasferiti nei reparti di terapia intensiva, ma la donna sabato è morta.
La notizia ha causato grandi polemiche sulla stampa e sui media portoghesi, che da tempo sono molto attenti ai problemi del sistema sanitario nazionale. Negli scorsi mesi alcuni ospedali e oltre mille medici avevano presentato il cosiddetto “rifiuto di responsabilità” per denunciare le pessime condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale delle strutture pubbliche. Questa situazione aveva fortemente intaccato la popolarità della ministra Temido, che martedì ha rassegnato le dimissioni «conscia che non esistono più le condizioni per proseguire nel ruolo».
Marta Temido, 48 anni, in precedenza era considerata una delle figure in ascesa all’interno del Partito Socialista portoghese, che ha vinto nuovamente le elezioni nel 2022 ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi. Era stata ministra della Salute dal 2018, prima come indipendente, scelta per la grande esperienza nel settore, poi come dirigente del Partito Socialista, in cui era entrata nel 2021.
Dopo il successo della campagna vaccinale era stata candidata come capolista ed eletta nelle elezioni politiche del gennaio 2022 per il Partito Socialista del primo ministro Antonio Costa, che martedì ha accettato le sue dimissioni, esprimendo un ringraziamento «davvero sentito per il lavoro svolto in un periodo così duro».
La gestione della crisi del personale medico da parte di Temido è stata oggetto di grandi attacchi non solo dalla stampa di opposizione, ma anche da molti rappresentanti di categoria. Uno degli ultimi motivi di conflitto erano state le telefonate della ministra Temido, raccontate dal giornale Observador, ad alcuni dirigenti ospedalieri con inviti a cancellare le ferie di medici e infermieri.
In un’intervista del 25 agosto Temido aveva definito i problemi del sistema sanitario «un risultato non delle scelte di oggi, di ieri o dell’anno scorso, ma di quelle degli anni Ottanta». Secondo Temido, la causa della carenza di personale medico sarebbe innanzitutto l’eccessiva difficoltà di accedere in quegli anni ai corsi universitari di medicina.