In Spagna il sesso senza consenso esplicito sarà considerato stupro
Lo prevede un disegno di legge proposto dal governo di centrosinistra e approvato giovedì in via definitiva
Con 205 voti favorevoli, 141 contrari e 3 astensioni, oggi la Camera spagnola ha approvato in via definitiva un disegno di legge che prevede che venga considerato uno stupro qualsiasi atto sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprio consenso esplicito.
Il disegno di legge, conosciuto come la “ley del solo sí es sí” (la legge in cui solo il sì è sì), era stato proposto dal governo di centrosinistra guidato dal primo ministro socialista Pedro Sánchez.
La nuova legge elimina la distinzione tra abuso sessuale e aggressione sessuale (stupro), qualificando come stupro qualsiasi atto sessuale compiuto senza il consenso: finora infatti erano considerati stupri solo i rapporti in cui fossero dimostrabili minacce, violenze o costrizioni. In base alla legge, il silenzio o l’atteggiamento passivo della persona che subisce l’abuso non potranno essere interpretati come consenso.
Contro il disegno di legge hanno votato solo il partito di estrema destra Vox e il Partito Popolare, di centrodestra e conservatore. Si è invece astenuta la Candidatura di Unità Popolare, partito di estrema sinistra catalano.
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Il disegno di legge era stato proposto dopo le ampie discussioni che erano state provocate dal caso dello stupro di gruppo noto come “La Manada”, dal nome del gruppo WhatsApp creato da cinque uomini accusati di avere stuprato una donna di 18 anni a Pamplona nel 2016, uno dei casi giudiziari più discussi del paese.
La sera del 7 luglio del 2016 José Ángel Prenda, Alfonso Cabezuelo, Antonio Manuel Guerrero, Jesús Escudero e Ángel Boza si offrirono di accompagnare una donna conosciuta la stessa sera alla sua auto: la portarono tuttavia nell’androne di un palazzo dove la aggredirono e la violentarono. L’accaduto fu registrato anche in diversi video: alcuni mostravano gli uomini condurre la donna nel posto dove era avvenuto lo stupro, e uno mostrava la violenza vera e propria, ripresa dagli stessi uomini che poi avevano promesso, vantandosi, di inviare i filmati su WhatsApp ad altri amici.
Durante il processo, gli avvocati dei cinque imputati affermarono che la donna era consenziente e che aveva lasciato che uno degli uomini la baciasse. Sostennero inoltre che i 96 secondi di riprese video che mostravano la ragazza immobile e con gli occhi chiusi durante lo stupro erano la prova del suo consenso. L’accusa dovette spiegare che la vittima era troppo terrorizzata per muoversi o reagire, come lei stessa aveva raccontato. Il tribunale di Pamplona tuttavia ritenne che non ci fossero state violenza o intimidazione, con una sentenza che fu accolta con grosse proteste in tutta la Spagna.
In seguito il Tribunale supremo spagnolo ribaltò la sentenza, stabilendo che si era trattato invece di uno stupro di gruppo, e riconoscendo anche due aggravanti: il trattamento umiliante ai danni della donna e «il vanto che espressero» i cinque uomini nei video registrati con i cellulari riguardo alla violenza; e il fatto di avere compiuto uno stupro di gruppo. I cinque furono condannati in via definitiva a 15 di anni di carcere, contro i 9 stabiliti dal tribunale di Pamplona.
Simili leggi sul consenso sono state recentemente introdotte anche da altri paesi europei, come Danimarca, Slovenia, Islanda, Grecia e Svezia.
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