Come sarà il rientro a scuola
In gran parte com'era prima della pandemia: senza mascherine e senza didattica a distanza, ma con alcuni accorgimenti
Il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole italiane un documento che contiene molti aggiornamenti delle regole da seguire per evitare i contagi da coronavirus negli istituti, basandosi su una serie di indicazioni fornite dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Le regole erano state introdotte per la prima volta come risposta alla pandemia a giugno del 2020, e sono state più volte modificate negli ultimi due anni.
In sostanza, il documento spiega che l’attuale situazione epidemiologica e le leggi in vigore permetteranno in gran parte a studenti, professori e personale scolastico di tornare a frequentare le scuole in condizioni molto simili a quelle che c’erano prima della pandemia: l’uso delle mascherine sarà molto limitato e non sarà prevista la didattica a distanza, per esempio. Vengono anche indicate misure di prevenzione più restrittive da applicare solo se la situazione dovesse peggiorare.
Le sole persone che non potranno entrare a scuola sono quelle che siano risultate positive al coronavirus o quelle che abbiano sintomi riconducibili al COVID-19 molto evidenti, come la febbre sopra i 37,5 gradi, tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita di gusto e olfatto e forte cefalea.
Potranno invece andare a scuola gli studenti con sintomi lievi, sempre che non abbiano la febbre: in quei casi l’ISS raccomanda l’uso di mascherine (chirurgiche o FFP2) per chi ha più di 6 anni e l’igiene delle mani fino a che i sintomi non siano scomparsi. L’ISS in ogni caso sottolinea che il raffreddore è molto frequente e da solo non può rappresentare un motivo per non andare a scuola.
In generale le mascherine non saranno più obbligatorie (per i bambini fino a 5 anni non lo erano mai state, nemmeno nel 2020), ma dovranno indossarle le persone fragili e che potrebbero sviluppare forme gravi di COVID-19, sia fra gli studenti che nel personale scolastico. Un’indicazione che non cambierà rispetto agli scorsi mesi è quella di garantire frequenti ricambi d’aria nelle classi, così come quella di una sanificazione periodica degli istituti e straordinaria nei casi in cui si dovessero avere contagi (molti, verosimilmente).
Non è prevista la didattica a distanza ed eventuali contagi in una classe non precluderanno il normale svolgimento delle lezioni in presenza, la partecipazione a gite o a eventi sportivi (prima si passava alle lezioni a distanza al quarto caso positivo). Se si dovesse scoprire una persona positiva a scuola (o con sintomi verosimilmente riconducibili al COVID-19), questa verrà isolata in una stanza apposita e mandata a casa appena possibile. In questi casi saranno prima avvisati i genitori degli studenti minorenni.
Non sono previste quarantene per i contatti stretti dei positivi a scuola: si seguiranno le indicazioni valide in tutti gli altri ambiti, cioè autosorveglianza di dieci giorni con l’obbligo di indossare una mascherina FFP2.
Il 15 giugno scorso invece è terminato l’obbligo vaccinale per le persone con più di 50 anni, per gli insegnanti e il resto del personale scolastico, e per le forze dell’ordine: significa che potranno tornare a insegnare anche i docenti che per alcuni mesi erano stati spostati a svolgere mansioni che non implicassero il contatto con gli alunni.
L’ISS ha dato anche indicazioni da seguire nel caso in cui dovesse cambiare la situazione epidemiologica: sono piuttosto generiche e non è specificato quali siano le condizioni in cui dovrebbero scattare. È probabile quindi che, se la situazione dovesse davvero peggiorare in modo imprevedibile, vengano stabilite nuove regole. In ogni caso, queste prevedono la distanza di un metro tra le persone dove possibile, precauzioni nei momenti di aggregazione (non si sa quali precauzioni), aumento delle sanificazioni, mascherine sia in classe che fuori, turnazione nelle mense e altri accorgimenti simili.
Le indicazioni “in caso di peggioramenti” sono simili anche per i nidi e le scuole dell’infanzia, per cui le uniche differenze sostanziali sono che i bambini non devono in ogni caso indossare mascherine e che è raccomandato che vengano accompagnati in classe da un solo genitore.