Chi occupa la spiaggia di notte con ombrelloni e sdraio rischia grosse multe
Lo si fa da sempre per assicurarsi il posto la mattina dopo, ma per legge è vietato e nell'ultimo anno i controlli sono aumentati
In queste ultime settimane, soprattutto in alcune località della Toscana, Guardia costiera e Polizia locale hanno sgomberato, la mattina presto, le spiagge libere da ombrelloni, lettini e sedie a sdraio. Questi erano spesso legati tra loro da catene e lucchetti, lasciati in spiaggia dalla sera prima per occupare stabilmente un posto. Gli ultimi controlli sono stati sul lungomare di Romito, in Versilia, e a Marina di Campo, sull’isola d’Elba.
L’occupazione del suolo pubblico da parte di bagnanti per assicurarsi un pezzo di spiaggia con ombrelloni e lettini segnaposto, impossessandosi di fatto stabilmente per un certo numero di giorni di quei pochi metri quadrati di suolo, avviene da sempre e in ogni parte d’Italia. Interventi della forza pubblica ci sono sempre stati. Quest’anno però i controlli sono diventati più frequenti.
Esiste una legge, l’articolo 1161 del Codice della navigazione, che riguarda proprio la «abusiva occupazione dello spazio demaniale e inosservanza dei limiti della proprietà privata». Il codice della navigazione si applica a tutti i beni del demanio marittimo. L’articolo dice:
Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516,00, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato.
Ovviamente non si rischia l’arresto per aver lasciato l’ombrellone in spiaggia. Le sanzioni più gravi vengono applicate nel caso di abusi importanti e cioè quando sulle spiagge del demanio pubblico vengono creati stabilimenti balneari abusivi.
Nel caso dei controlli effettuati in Toscana la Guardia costiera ha dato, in alcuni casi, delle multe applicando l’articolo 1164, e cioè:
Chiunque non osserva una disposizione di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo o aeronautico ovvero delle zone portuali della navigazione interna è punito, se il fatto non costituisce reato, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1032,00 a euro 3.098,00.
La multa, quindi, può essere piuttosto alta.
Al codice della navigazione si uniscono le ordinanze di molti comuni e regioni. Per esempio la regione Sardegna con un’ordinanza del 2018 ha vietato di lasciare «oltre il tramonto del sole sedie a sdraio, tende o altre attrezzature comunque denominate». La stessa normativa è stata adottata nel 2019 dalla regione Puglia e dall’Emilia Romagna. Molti comuni adottano poi direttive simili. Alcuni comuni proibiscono di lasciare in spiaggia «qualsiasi attrezzatura incustodita».
Oltre alle violazioni dei singoli cittadini sulle spiagge libere, ci sono anche i casi in cui vengono installati interi stabilimenti abusivi. A Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, è stato sequestrato in luglio uno stabilimento balneare non autorizzato che occupava 700 metri quadrati di spiaggia: venivano affittati sdraio e lettini abusivamente. Lo stesso è avvenuto ad Arenzano, in Liguria, e a Fiumefreddo, in Sicilia, in provincia di Catania. A Terracina, in provincia di Latina, sono stati sequestrati 1200 lettini e ombrelloni, in molti casi legati tra loro da catene e lucchetti. 59 persone sono state multate. Sempre in provincia di Latina, sono stati sequestrati 600 ombrelloni a Sperlonga mentre a Gaeta sono stati liberati 1200 metri quadrati di spiaggia libera e a Sabaudia 2mila.
Molti bagnanti multati hanno reagito alle contestazioni della Guardia costiera, alcuni si sono rivolti alle associazioni dei consumatori lamentandosi perché le norme sarebbero una novità di quest’anno e sulla spiaggia non c’era nessuna segnalazione. In realtà, il regolamento del codice della navigazione è datato 1942 e una parte è stata aggiornata nel 2007.
Le associazioni dei consumatori hanno ricordato che sono anche altri i divieti da osservare nelle spiagge libere. Come non si possono lasciare ombrelloni durante la notte, non si possono neanche lasciare reti da beach volley o porte da calcio (si possono montare e smontare). La legge poi garantisce, come noto, l’accesso ed il transito gratuito per il raggiungimento della battigia.
La norma è però meno chiara su quello che accade se ci si ferma sulla battigia o a pochi metri di distanza. Infatti, garantisce un generico diritto alla fruizione della battigia non solo ai fini della balneazione, ma non chiarisce esattamente cosa si intenda per fruizione, se passeggiare o fermarsi.
Anche il bagnante, però, così come gli stabilimenti balneari, deve fare in modo di non impedire l’accesso al mare e il transito sulla battigia. Un ombrellone, un lettino e una sedia a sdraio possono essere considerati un impedimento per gli altri bagnanti. Molte ordinanze comunali stabiliscono inoltre il divieto di occupare con ombrelloni, sdraio o anche asciugamani la fascia di 5 metri dalla battigia perché deve rimanere sempre libera per i mezzi di soccorso. I divieti in questi casi valgono per tutti, anche per i gestori degli stabilimenti, e permane anche se si paga l’ingresso.