L’Italia dovrà risarcire la società Rockhopper per il blocco allo sfruttamento di un giacimento nell’Adriatico

Manifestazione a Lanciano (Chieti) contro le trivellazioni nell'Adriatico nel 2015 (ANSA)
Manifestazione a Lanciano (Chieti) contro le trivellazioni nell'Adriatico nel 2015 (ANSA)

L’Italia dovrà risarcire con 190 milioni di euro la società britannica Rockhopper per il mancato sfruttamento di un giacimento petrolifero al largo della Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti (Abruzzo), nel mare Adriatico. Nel 2016 il ministero dello Sviluppo economico aveva deciso di bloccare il progetto della società, che aveva intenzione di costruire una piattaforma petrolifera (“Ombrina Mare”) per l’estrazione degli idrocarburi. L’anno seguente fu avviato un arbitrato internazionale i cui esiti sono stati da poco comunicati dalla stessa Rockhopper.

La decisione è spettata all’International centre for settlement of investment disputes, che in base al Trattato sulla Carta dell’Energia ha il compito di gestire controversie di questo tipo. Oltre ai 190 milioni di euro di compensazione, è previsto che l’Italia paghi interessi del 4 per cento dal 2016 a oggi per la mancata concessione delle autorizzazioni. All’epoca il ministero dello Sviluppo economico aveva deciso il blocco anche per via delle molte proteste dei cosiddetti comitati “NO Triv” e degli abitanti del tratto di costa potenzialmente interessato dalle attività estrattive. L’Italia ha ora quattro mesi di tempo per fare ricorso.