Forza Nuova non si presenterà alle elezioni politiche per la prima volta dal 2001
Il partito neofascista Forza Nuova non ci sarà alle prossime elezioni politiche del 25 settembre per non essere riuscito a raccogliere le firme necessarie a presentare una propria lista. Da quando fu fondata, nel 1997, Forza Nuova c’era sempre stata, a partire dalle elezioni del 2001 (le prime disponibili dopo la fondazione) fino alle ultime del 2018. Non era comunque mai riuscita a far eleggere parlamentari, nemmeno quando nel 2006 corse in una grande coalizione di destra guidata da Silvio Berlusconi, la Casa delle Libertà.
In base alla legge elettorale e ad alcune deroghe concesse per le elezioni anticipate, ogni partito doveva raccogliere almeno 750 firme in ciascun collegio plurinominale in cui voleva presentarsi. Significa che per presentarsi in tutta Italia servivano almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 al Senato. Un partito piccolo poteva anche decidere di correre solo nei collegi in cui fosse riuscito a ottenere almeno 750 firme: Forza Nuova per esempio lo aveva già fatto nel 2018, quando non si era presentata in alcuni collegi.
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Il leader del partito Roberto Fiore ha accusato di quanto successo la legge elettorale e il «sistema» con cui sono state organizzate le elezioni anticipate, che secondo lui non avrebbe consentito i tempi necessari a fare un’alleanza.
In quel caso infatti sarebbe stato più facile per Forza Nuova ottenere più firme. La legge dispensava dalla raccolta firme solo i partiti che avessero gruppi parlamentari in almeno una delle due Camere, quelli che avessero preso almeno l’1 per cento nelle ultime elezioni all’interno di coalizioni sopra la soglia di sbarramento, oppure quelli che avessero presentato il proprio simbolo alle ultime elezioni politiche o europee ottenendo almeno un seggio: Forza Nuova non aveva nessuno di questi requisiti.
Forza Nuova aveva provato a inserire nel proprio simbolo (“contrassegno”, tecnicamente) il simbolo elettorale dell’Alleanza per la Pace e la Libertà, l’associazione dei partiti nazional-rivoluzionari e neofascisti europei di cui fa parte, di cui Fiore è presidente e che ha 4 seggi nel parlamento europeo. Non è servito, però, perché Forza Nuova non aveva ottenuto alcun seggio alle elezioni europee del 2019, nonostante si fosse presentata.