Nella famiglia reale zulu in Sudafrica si sta litigando per la successione
Diverse fazioni si contendono il diritto di nominare il successore di Goodwill Zwelithini, tra accuse pubbliche, insulti e cause in tribunale
Lo scorso marzo il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha riconosciuto ufficialmente il principe Misuzulu Sinqobile Zulu come re degli zulu, il gruppo etnico che vive per lo più nella provincia di KwaZulu-Natal, nella parte orientale del Sudafrica. Sabato Misuzulu dovrebbe partecipare a una delle cerimonie più significative che precedono l’incoronazione ufficiale: non tutti i membri della famiglia reale però ritengono giusto che abbia ereditato il titolo di re dal padre, morto l’anno scorso, e credono anzi che non sia adatto a ricoprire questo ruolo per il suo stile di vita e per alcuni scandali in cui è stato coinvolto.
Come ha raccontato in un recente articolo il New York Times, da oltre un anno varie fazioni della famiglia si stanno contendendo il diritto di nominare il successore del longevo re Goodwill Zwelithini, tra accuse pubbliche, insulti e cause in tribunale.
Con circa 14 milioni di appartenenti, gli zulu sono il gruppo etnico più numeroso e influente del Sudafrica. Derivano da varie comunità di popoli migranti dell’Africa meridionale, sono poligami e considerano il padre della propria nazione Shaka, che visse tra il 1787 e il 1828 e fondò l’impero zulu dopo aver sottomesso vari popoli vicini grazie ad efficaci strategie militari e battaglie descritte da buona parte degli storici come molto sanguinose. Il loro re è sempre un discendente della famiglia di Shaka.
Concretamente il re degli zulu non ha potere politico formale. È tuttavia il leader morale di un regno grande più o meno quanto il Piemonte e la Valle d’Aosta messi insieme e ha a disposizione un budget dell’equivalente di circa 3,9 milioni di euro che il governo sudafricano destina ogni anno alla famiglia reale. Data la sua grande influenza, è molto invidiato dai re degli altri gruppi etnici del Sudafrica e molto rispettato dai politici del paese, che gli riservano sempre molte attenzioni, soprattutto in periodo di elezioni.
Le tradizioni che regolano il passaggio della corona nella famiglia reale vengono trasmesse oralmente e non sono scritte in alcun documento ufficiale, cosa che spesso ha generato conflitti sulla successione. È il caso di Misuzulu, il primo figlio della terza moglie di Zwelithini, morto nel marzo del 2021 a 72 anni, dopo un regno di 50 anni.
Misuzulu ha 47 anni e come racconta il New York Times si veste, si comporta ed è trattato a tutti gli effetti come un re. Oltre ad aver ottenuto l’approvazione di molti membri della famiglia reale e quella di Ramaphosa, gode anche dell’appoggio dell’influente politico Mangosuthu Buthelezi, che ha 93 anni, ha avuto importanti incarichi sia nel gruppo zulu che nella politica sudafricana ed è noto per aver fondato il Partito della Libertà Inkata, il partito nazionalista del popolo zulu.
Non tutti però ritengono che Misuzulu sia il giusto successore di Zwelithini, che in totale ebbe sei mogli e 28 figli riconosciuti.
Misuzulu nacque in un’area rurale della provincia di KwaZulu-Natal e visse per alcuni anni in eSwatini, l’ultima monarchia assoluta dell’Africa, conosciuta fino a pochi anni fa come Swaziland. Si diplomò in Sudafrica e poi studiò all’università negli Stati Uniti, prima in Indiana e poi in Florida, dove si laureò in commercio internazionale e rimase per alcuni anni collaborando con una chiesa battista che si occupava di varie attività benefiche in Africa. Dopo circa dieci anni ritornò in Sudafrica, chiamato dal padre, dove cominciò a lavorare per una società che produceva tubature.
Nel testamento di Zwelithini fu indicata come reggente temporanea la regina Mantfombi Dlamini Zulu, la madre di Misuzulu, cosa che fu considerata da buona parte della famiglia reale un’indicazione che il futuro successore dovesse essere uno dei suoi figli. Le tensioni tuttavia aumentarono quando nell’aprile del 2021, meno di due mesi dopo la morte del re, morì anche Mantfombi: il suo testamento diceva esplicitamente che il successore al trono era Misuzulu.
I membri reali che appoggiano Misuzulu sostengono che la regina Mantfombi avesse una sorta di precedenza sulle altre cinque mogli del re perché faceva parte di un’altra famiglia reale (suo padre era Sobhuza II, ex re dell’eSwatini, e suo fratello, Mswati III, l’attuale re), e come suo primo figlio, Misuzulu sarebbe stato il primo erede al trono. Altri invece credono che il successore debba essere Simakade ka Zwelithini, il figlio maggiore di Zwelithini, che sostiene di essere appoggiato dai membri più anziani della famiglia reale e la settimana scorsa aveva già partecipato alla cerimonia a cui dovrebbe sottoporsi sabato Misuzulu, nel tentativo di ostacolare la sua proclamazione.
Quello di Simakade comunque non è stato l’unico tentativo per impedire che Misuzulu venisse nominato re.
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— King MisuZulu Ka Zwelithini (@Misuzuluking) August 18, 2022
Tredici membri della famiglia reale hanno sostenuto che la firma di Zwelithini sul testamento fosse stata contraffatta, portando il caso in tribunale.
In particolare, i principi Mbonisi Zulu e Vulindlela Zulu, fratelli del defunto re, hanno accusato Buthelezi di aver voluto controllare la nomina del nuovo re, favorendo un successore – Misuzulu – che avrebbe dovuto fare quello che voleva lui. Mbonisi e Vulinlela hanno inoltre sostenuto di essere le persone a cui spetterebbe nominare il nuovo re, in qualità di membri più anziani della famiglia reale. Buthelezi, dal canto suo, ha negato le accuse e ha detto pubblicamente di essere più credibile di Mbonisi, che nacque da una relazione extraconiugale del padre (a sua volta ex re) e non crebbe nella famiglia reale.
Mbonisi comunque ha anche fatto causa contro l’incoronazione del nipote, citando alcuni articoli della stampa sudafricana secondo cui Misuzulu beve troppo alcol e ha avuto tre figli fuori dal matrimonio, con due cugine e una domestica della famiglia reale. Misuzulu è stato inoltre accusato di aver avuto un comportamento arrogante e presuntuoso quando, nel maggio del 2021, si era presentato a una cerimonia per ricordare la morte della madre indossando le tradizionali insegne di pelle di leopardo, circondato da guerrieri zulu che intonavano cori dedicati al nuovo re.
Nell’intervista al New York Times, la prima data a un giornale straniero e una delle poche date alla stampa in generale, Misuzulu ha ammesso di bere occasionalmente, sostenendo però di non avere un problema con l’alcol; ha confermato anche di aver avuto figli con donne con cui non era sposato, ma ha detto che le informazioni sugli scandali che gli sono stati attribuiti sono state interpretate male.
Misuzulu ha definito i diverbi rispetto alla nomina del successore di suo padre un caso di «terrorismo interno familiare» e ha anche detto che la famiglia reale «è ancora profondamente, profondamente divisa» sul tema.
Lo scorso marzo, in occasione del primo anniversario dalla morte del re Zwelithini, le varie fazioni rivali della famiglia lo avevano ricordato in cerimonie separate tenute in residenze diverse. Nel frattempo, erano anche girate voci secondo cui la regina Mantfombi era stata avvelenata, forse per ordine di Mbonisi e della principessa Thembi Ndlovu, un’altra critica di Misuzulu, che in una conferenza stampa avevano negato ogni coinvolgimento. A fine luglio un giudice ha respinto la causa di Mbonisi, permettendo così lo svolgimento della cerimonia di incoronazione di Misuzulu, prevista per domani.
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