La truffa del Sovrano Stato Antartico di San Giorgio
Più di 700 persone avevano comprato la cittadinanza di una nazione inesistente, che prometteva agevolazioni fiscali e legali
Dodici persone sono state messe agli arresti domiciliari e altre trenta sono indagate per una grossa truffa che riguarda il “Sovrano Stato Antartico di San Giorgio”, una finta nazione che prometteva agevolazioni e privilegi a chi ne richiedesse la cittadinanza, che veniva conferita con documenti fittizi in cambio di denaro. Secondo le indagini sarebbero state truffate oltre 700 persone, che avevano pagato somme tra i 200 e i mille euro ciascuna per ottenere la finta cittadinanza.
Le persone indagate vengono da diverse parti d’Italia, ma i nuclei principali della truffa sono stati individuati a Catanzaro (Calabria), Alcamo (Sicilia) e Teramo (Abruzzo).
Delle indagini si sta occupando la procura di Catanzaro, dove erano iniziate ad aprile del 2021: era stata perquisita un’abitazione con due persone che avevano detto di essere ministri dello Stato Antartico di San Giorgio e che avevano indicato quel luogo come sua sede diplomatica. Naturalmente quelle affermazioni non avevano alcun valore legale per le autorità italiane.
Le accuse agli indagati comprendono associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio. Secondo le indagini, sarebbero stati ottenuti illecitamente almeno 400mila euro, grazie al sistema di truffe dello Stato Antartico di San Giorgio, versati in un conto con sede a Malta.
Tra le persone agli arresti domiciliari ci sono anche un ex generale della Guardia di Finanza, Mario Farnesi (72 anni), e un ex maresciallo dei carabinieri, Emanuele Frasca (56 anni), entrambi in pensione. Farnesi figurava come “principe” dello stato farlocco ed era in sostanza uno dei capi insieme a Damiano Bonventre, un ex commissario nel corpo militare della Croce Rossa di 71 anni che veniva indicato come “Luogotenente Generale dello Stato” di San Giorgio. Anche lui è agli arresti domiciliari.
La truffa era stata costruita principalmente attraverso un sito internet, che ora è irraggiungibile, e una pagina Facebook.
Attraverso le informazioni e i documenti diffusi con questi due strumenti, lo stato diceva di avere la sovranità su un territorio dell’Antartide – che veniva indicato precisamente con delle coordinate – e si era dato una capitale che non esisteva, la “Stazione Città di Sant’Anna”, localizzata sempre in Antartide. Diceva di avere una non meglio precisata “sede legale” in uno studio notarile di Lugano, in Svizzera. Si era dato una specie di governo con un capo di stato, dei ministri e altre cariche istituzionali.
Le persone truffate venivano convinte a comprare la cittadinanza del finto stato con la promessa di una serie di agevolazioni, che nella pretesa dei truffatori erano garantite dalla sovranità dello Stato Antartico di San Giorgio. Tra queste c’erano una tassazione al 5 per cento (e l’esenzione dal versare le tasse in Italia), la possibilità di preservare i propri beni da eventuali espropri in Italia e l’esenzione dagli obblighi vaccinali. Il finto stato cercava anche di attirare medici radiati o sospesi dall’albo offrendo loro la possibilità di continuare a esercitare la professione.
Alle persone truffate in alcuni casi erano stati anche forniti falsi documenti validi per l’espatrio e in almeno un caso una patente falsa. Oltre a quelli derivanti dalle finte cittadinanze, altri soldi venivano raccolti con varie iniziative estemporanee, come la vendita di finti titoli nobiliari o di appezzamenti di terra in Antartide. Altre volte venivano chiesti soldi ai presunti cittadini per spese che lo stato diceva di dover affrontare (come l’acquisto di un’isola greca, Kouneli).
Per dare una parvenza di ufficialità ai documenti, la maggior parte veniva pubblicata con l’intestazione di una presunta “gazzetta ufficiale”: con questo metodo era stata pubblicata anche una “carta costituzionale” composta da 94 articoli, oltre a molte altre comunicazioni indirizzate ai presunti cittadini dello stato.
Si tratta comunque di documenti piuttosto raffazzonati ed evidentemente falsi a uno sguardo un po’ attento, così come lo erano due finti giornali che lo Stato di Sangiorgio diceva di avere, e di cui pubblicava alcune pagine sui suoi canali: “La Teocrazia” e “The Antarctic Tribune”.
Non è ancora del tutto chiaro da quanto tempo andasse avanti il sistema di truffe: l’anno di fondazione dichiarato nei documenti fittizi del Sovrano Stato Antartico di San Giorgio è il 2011, ma è possibile che fosse una data inventata, mentre è certo che la pagina Facebook esiste dal 2015.