Gli Stati Uniti e Taiwan hanno annunciato che inizieranno i negoziati per arrivare ad accordi commerciali bilaterali
Gli Stati Uniti e Taiwan hanno annunciato giovedì l’avvio formale di trattative per accordi commerciali bilaterali, con l’intento di rafforzare i loro già importanti rapporti economici. L’annuncio segue di pochi giorni una nuova visita di una delegazione del Congresso americano sull’isola e di poche settimane quella della speaker della Camera Nancy Pelosi, che aveva provocato una forte reazione della Cina e una lunga serie di esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan.
Gli Stati Uniti, infatti, non riconoscono formalmente Taiwan ma hanno solide relazioni diplomatiche non ufficiali, che sono diventate uno dei principali motivi di tensione con il governo cinese. Da parte sua la Cina rivendica Taiwan come parte del proprio territorio.
Il “Programma Stati Uniti-Taiwan per il commercio nel 21° secolo” era stato annunciato per la prima volta a giugno, e ora i due paesi ne hanno confermato l’approvazione formale e contano di iniziare i negoziati all’inizio dell’autunno. La Cina si era già detta «fortemente contraria» ai negoziati, che secondo il portavoce del ministero del Commercio cinese Gao Feng «rischiano di dare il messaggio sbagliato ai separatisti taiwanesi».
I negoziati sono un ulteriore segnale di sostegno degli Stati Uniti a Taiwan, il cui capo negoziatore John Deng ha aggiunto che la «coercizione economica da parte della Cina» sarà uno dei temi di discussione. Da parte statunitense si parla di un «piano ambizioso che porterà risultati economici consistenti»: si definiranno agevolazioni commerciali, strumenti di commercio digitale e standard anti-corruzione. Il volume degli scambi fra le due parti era di 106 miliardi di dollari nel 2020.