Calenda dice di volere Draghi come presidente del Consiglio
Lo ha detto nel corso della presentazione del programma della coalizione di Azione e Italia Viva
Giovedì mattina Carlo Calenda ha presentato il programma della coalizione di Azione e Italia Viva in vista delle elezioni del 25 settembre. Nel corso della conferenza stampa, Calenda ha detto tra le altre cose che Azione e Italia Viva intendono proseguire le politiche adottate dal governo di Mario Draghi, e che sosterranno una riconferma di quest’ultimo nel ruolo di presidente del Consiglio.
«Il nostro obiettivo è chiaro e netto, semplice. Uno: andare avanti avanti con l’agenda Draghi. Due: andare avanti col metodo Draghi. Il metodo Draghi è il metodo del buon senso e del buon governo, è la capacità di dire dei sì e dei no in modo netto. Draghi è caduto perché non ha fatto un discorso general-generico ma ha voluto dire con grande chiarezza le cose che avrebbe fatto e che non avrebbe fatto. E questo i nostri partiti non lo possono accettare, perché fuggono dalla responsabilità della cultura di governo, che è dire la verità sullo stato del paese e dire dei sì e dei no. Fuggono da tutta la vita rispetto a questo. Infine, avere possibilmente Draghi come presidente del Consiglio.»
Calenda, leader di Azione, aveva aderito alla coalizione di centrosinistra, poi ne era uscito in polemica con il Partito Democratico. Calenda aveva motivato la rottura dell’accordo con l’inclusione nella coalizione di Sinistra Italiana e dei Verdi, oltre che di Impegno Civico di Luigi Di Maio, e aveva sostenuto che un’alleanza del genere fosse «un’ammucchiata».
Dopo alcuni giorni di trattative, aveva quindi siglato un nuovo accordo con Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che aveva deciso di lasciare a Calenda il compito di condurre la campagna elettorale.
Nei piani di Azione e Italia Viva questa coalizione dovrebbe rappresentare un “terzo polo”, contrapposto a quello del centrosinistra e a quello della destra, anche se al momento il partito più popolare dopo le due coalizioni è il Movimento 5 Stelle, stando ai sondaggi. È possibile quindi che alla fine il cosiddetto “terzo polo” di Azione e Italia Viva si riveli in realtà un “quarto polo”.
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