Le elezioni in Kenya sono state una farsa, dice il leader dell’opposizione Raila Odinga
Ha detto che le votazioni si sono svolte in modo non trasparente, e che non riconoscerà la vittoria di William Ruto
Martedì, nel suo primo discorso pubblico dalla fine delle contestate elezioni presidenziali del Kenya, Raila Odinga, il candidato sconfitto e leader dell’opposizione, le ha definite una «farsa». Odinga ha accusato la commissione elettorale del Kenya di aver gestito le elezioni in modo non trasparente, violando la costituzione del paese:
Ciò che abbiamo visto ieri è stata una farsa e una palese violazione della costituzione del Kenya. Rifiutiamo totalmente e senza riserve i risultati delle elezioni presidenziali.
Le elezioni in Kenya si erano tenute una settimana fa, ma gli scrutini erano durati diversi giorni e il risultato era stato comunicato solo lunedì 15 agosto, e William Ruto, il vicepresidente uscente, era stato proclamato vincitore. Secondo i dati ufficiali comunicati dal presidente della commissione elettorale, Ruto avrebbe ottenuto il 50,49 per cento dei voti, mentre Odinga il 48,85.
Fin da subito il risultato è stato però molto contestato: quattro dei sette membri della commissione elettorale, compresa la vicepresidente, avevano detto di non poterlo confermare, definendolo «di natura opaca». Ci sono state anche violente proteste in alcune aree del paese, organizzate da sostenitori di Odinga.
Nel suo discorso di martedì, Odinga ha definito i risultati delle elezioni «nulli e senza alcun valore» e ha annunciato di essere pronto a percorrere «tutte le vie legali possibili» per annullarli. Odinga lo aveva già fatto nel 2017, dopo le elezioni vinte dal presidente uscente Uhuru Kenyatta, suo storico rivale: anche allora aveva accusato la commissione elettorale di brogli, e aveva poi fatto ricorso alla Corte suprema del Kenya, che aveva annullato le elezioni, poi riorganizzate e nuovamente vinte da Kenyatta. Odinga ha ricordato quell’episodio e sostenuto che le elezioni attuali rappresentino «un nuovo colpo alla democrazia» del Kenya.
Per ora non ci sono prove o dettagli su eventuali brogli. I candidati, intanto, hanno sette giorni di tempo per presentare eventuali ricorsi.