Salman Rushdie è stato accoltellato durante un evento pubblico
Lo scrittore, minacciato da oltre 30 anni da una condanna a morte del regime iraniano, stava per parlare a una conferenza negli Stati Uniti
Venerdì lo scrittore britannico di origine indiana Salman Rushdie è stato accoltellato mentre stava partecipando a un evento pubblico nella città di Chautauqua, nello stato di New York, negli Stati Uniti. Un uomo è salito sul palco dove si trovava lo scrittore e lo ha colpito alcune volte con un’arma da taglio, colpendolo una volta al collo e una al petto. Rushdie è stato immediatamente soccorso e trasferito in ospedale in elicottero: il suo agente ha fatto sapere che è attaccato a un respiratore e non riesce a parlare, ha aggiunto anche che potrebbe perdere un occhio. L’uomo che lo ha attaccato, e che è stato fermato dalla polizia, si chiama Hadi Matar, ha 24 anni e vive in New Jersey.
L’attacco è avvenuto nella mattina di venerdì 12 agosto, poco prima delle 11 dell’ora locale. Prima che Rushdie iniziasse a parlare, in un anfiteatro di circa 4mila posti, in un dibattito sugli scrittori e gli artisti esiliati negli Stati Uniti. Rushdie si era appena seduto quando l’assalitore è salito correndo sul palco. Sembra che a fermare l’assalitore dopo i primi colpi sia stato un poliziotto e che poi diverse persone, compreso almeno un medico, abbiano soccorso Rushdie. Oltre a Rushdie è anche stato attaccato, ma a quanto sembra non ferito in modo grave, Henry Reese, l’uomo che lo stava presentando e con il quale Rushdie avrebbe poi dovuto parlare.
Rushdie, che ha 75 anni, è noto oltre che per la sua carriera di scrittore anche perché nel 1989 fu oggetto di una condanna a morte da parte dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, il leader politico e religioso dell’Iran. La colpa di Rushdie, che in quel momento si trovava a Londra, era aver scritto I versi satanici (The Satanic Verses), un romanzo in cui – secondo Khomeini – Rushdie insultava la religione islamica e il suo profeta.
Quella di Khomeini era una fatwa, cioè la sentenza emessa da un’autorità religiosa e teoricamente vincolante per tutti i musulmani. Fino a oggi ha causato la morte del traduttore giapponese del libro, il ferimento del traduttore italiano e dell’editore norvegese, la distruzione di diverse librerie in tutto il mondo e continua a costringere Rushdie a vivere nascosto, sotto la protezione del governo britannico. Non si sa se l’aggressione di venerdì sia legata alla fatwa in qualche modo.
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