Cosa c’è nel programma della destra
Si parla di flat tax, revisione del PNRR, reintroduzione dei decreti sicurezza ed elezione diretta del presidente della Repubblica, tra le altre cose
Diversi giornali italiani hanno pubblicato in anteprima il programma della coalizione di destra in vista delle elezioni del 25 settembre: il programma sarà presentato ufficialmente dai partiti nei prossimi giorni, dopo il deposito dei simboli. La coalizione comprende Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni che i sondaggi danno come il più popolare tra gli elettori italiani al momento, la Lega di Matteo Salvini, Forza Italia di Silvio Berlusconi e Noi Moderati, lista di centrodestra che comprende i partiti di Maurizio Lupi e Giovanni Toti.
Il programma della destra pubblicato dai giornali (PDF)
Il programma ha come titolo “Per l’Italia”, è composto di 15 punti ed è piuttosto sintetico e in molti punti estremamente vago: diversi passaggi molto discussi nei giorni scorsi dai leader dei partiti non vengono approfonditi particolarmente, ed è quindi probabile che ci siano ancora discussioni in corso e che i partiti che compongono la coalizione abbiano deciso di tenersi un margine di manovra piuttosto ampio. In generale il programma prevede misure che potrebbero essere molto costose per le casse dello Stato, ma da nessuna parte si fa menzione di eventuali risparmi per coprire questi costi.
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Il programma comincia con la politica estera, cosa relativamente peculiare, e sostiene che quella del governo della destra sarà «incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria».
Sul tema delle pensioni non vengono fatte proposte concrete su una riforma dell’intero sistema, come invece più volte avevano detto nelle scorse settimane molti politici di destra. Salvini aveva spesso detto che nel programma ci sarebbe stato il superamento della legge Fornero, ma nel punto in cui si parla di assistenza sociale è scritto solamente che ci sarà «flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione, favorendo il ricambio». Non si parla nemmeno della promessa fatta da Berlusconi nei giorni scorsi di aumentare le pensioni minime per tutti a mille euro.
L’altro tema molto discusso in questi giorni ma descritto solo sommariamente nel programma è quello della riforma fiscale. I partiti di destra parlano da settimane dell’introduzione di una flat tax, un’imposta unica che la destra propone da anni. È una riforma considerata da molti vantaggiosa soprattutto per i ceti più ricchi, ma soprattutto estremamente costosa per le casse dello stato.
Salvini la vorrebbe al 15 per cento per i circa 18 milioni di lavoratori dipendenti, che oggi pagano aliquote tra il 23 e il 43 per cento, Berlusconi aveva invece parlato di una flat tax al 23 per cento. Nel programma non c’è nulla di tutto questo e si parla soltanto di una flat tax applicata alle partite IVA fino a 100mila euro di fatturato, e di una flat tax basata solo sugli aumenti di reddito rispetto agli anni precedenti.
Tornando alla politica estera, il programma ribadisce l’impegno dell’Italia al rafforzamento della NATO, e il «rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto». Richiede inoltre una revisione delle regole del Patto di stabilità.
Si parla anche del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza che l’Italia deve rispettare per accedere ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea tramite il bando Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund. È un tema complesso, visto che molte delle riforme previste dal piano redatto dal governo Draghi erano state contestate da diversi politici di destra, e in particolare da Fratelli d’Italia. Nel programma si parla molto genericamente di una revisione del piano in accordo con la Commissione Europea «in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità» e si garantisce «la piena attuazione delle misure previste per il Sud Italia e le aree svantaggiate».
Un altro tema molto importante e descritto solo brevemente è quello che riguarda l’accoglienza dei migranti. Nel programma si parla della reintroduzione dei cosiddetti “decreti sicurezza“, le due leggi estremamente restrittive sull’immigrazione e nei confronti di varie forme di ordine pubblico fortemente volute dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini nel primo governo Conte. Erano state approvate tra il 2018 e il 2019, e successivamente eliminate dal secondo governo Conte, di cui la Lega non faceva più parte.
Tra le altre cose, il programma chiede che venga introdotta l’elezione diretta del presidente della Repubblica, la modifica della riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati, la sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza «con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro», e la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, un tema molto caro soprattutto a Forza Italia, che da decenni lo propone senza risultati.
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