Come vedere meglio le stelle cadenti a San Lorenzo
La notte famosa per il passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi è oggi, ma non sarà ancora il momento migliore per osservarle
Uno dei momenti più interessanti e caratteristici delle osservazioni astronomiche estive è la notte di San Lorenzo, quella in cui tradizionalmente appassionati e curiosi si mettono a osservare il cielo alla ricerca delle cosiddette stelle cadenti. Un tempo, quella del 10 agosto – il giorno di San Lorenzo, appunto – era effettivamente la notte in cui lo sciame meteorico delle Perseidi si poteva osservare meglio: in questo secolo però il momento migliore per guardare le stelle cadenti è quello che va dal’11 al 13 agosto.
Quest’anno i momenti ideali per vedere le “stelle cadenti di San Lorenzo”, conosciute anche come “Lacrime di San Lorenzo”, saranno quindi le prossime due notti, quando lo sciame delle Perseidi sarà particolarmente visibile.
Cosa sono le stelle cadenti di San Lorenzo
Le stelle cadenti non sono stelle, bensì frammenti meteorici che si sono generati dalla disintegrazione di un nucleo cometario originario (una cometa) e che formano uno “sciame meteorico”. Le stelle di San Lorenzo appartengono al gruppo di detriti chiamato Perseidi, che prende il proprio nome della costellazione di Perseo e attraversa l’orbita terrestre in un periodo compreso tra la fine di luglio e la terza settimana di agosto. Nel momento di maggiore attività è possibile osservare a occhio nudo dalla Terra circa cento scie luminose ogni ora.
La cometa che diede origine al cosiddetto sciame delle Perseidi si chiama Swift-Tuttle e fu scoperta per la prima volta nel 1862 grazie a due distinte osservazioni fatte da Lewis Swift e da Horace Parnell Tuttle. Le scie luminose che osserviamo sono create dai detriti rilasciati dalla cometa nel corso delle sue orbite precedenti, che incontrando l’atmosfera a una velocità di 59 chilometri al secondo si incendiano, creando delle “palle di fuoco” visibili dalla Terra. Il fenomeno è stato osservato per millenni: tra le prime notazioni su quanto accadeva nel cielo in questo periodo dell’anno ci sono quelle di astronomi cinesi, risalenti al 36 dopo Cristo.
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Solitamente in presenza di uno sciame meteorico come quello delle Perseidi si parla di “stelle cadenti” perché nel cielo notturno sembra che una stella si sposti velocissima prima di morire. In realtà, le stelle non c’entrano e anzi rimangono a debita distanza dall’atmosfera terrestre: milioni di chilometri nel caso del Sole, miliardi per tutte le altre. La fine di una stella così vicino a noi avrebbe effetti catastrofici per il pianeta e ne determinerebbe la sua completa distruzione.
A volte le scie luminose vengono chiamate “lacrime di San Lorenzo” proprio perché un tempo il momento di massima attività si verificava il 10 di agosto, in corrispondenza del giorno in cui si commemora il santo cristiano. Secondo la tradizione, le stelle cadenti ricordavano anche i tizzoni ardenti su cui San Lorenzo era stato martirizzato.
Come osservare le stelle cadenti
Per osservare al meglio le Perseidi è sufficiente guardare il cielo di notte: meglio se nell’emisfero boreale e possibilmente lontano dai grandi centri urbani dove l’inquinamento luminoso tende a renderle meno visibili. Il posto migliore per osservarle solitamente è la montagna, dove l’aria è meno inquinata ed è più probabile che il cielo sia limpido. La costellazione di Perseo sorge a nord-est dopo le 22, ma le stelle cadenti si possono vedere in tutto il cielo.