In Kansas ci sarà un importante voto sul diritto di aborto
Martedì si decide se cambiare la Costituzione statale in senso restrittivo: l’esito potrebbe avere conseguenze in altri stati americani
Martedì 2 agosto i cittadini e le cittadine del Kansas voteranno per decidere se la Costituzione dello stato dovrà continuare a proteggere il diritto all’aborto oppure no. Il voto è in programma dallo scorso anno, ma ora ha assunto un significato più ampio: è infatti la prima volta in cui le persone saranno chiamate a esprimersi direttamente sulla questione dell’interruzione di gravidanza, dopo che lo scorso 24 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ribaltato la sentenza del 1973 conosciuta come “Roe v. Wade”, che garantiva il diritto all’aborto a livello federale.
È probabile che l’esito della votazione in Kansas avrà delle conseguenze su come e su cosa altri stati decideranno di fare.
Con il ribaltamento della “Roe v. Wade”, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva demandato a ciascuno stato la regolamentazione dell’interruzione di gravidanza. Questo ha fatto sì che vari stati governati dai Repubblicani abbiano subito introdotto leggi che vietano l’aborto nella gran parte dei casi, con conseguenze dirette su milioni di donne. La decisione della Corte Suprema non ha però automaticamente ribaltato le leggi statali: il Kansas, come altri stati degli Stati Uniti, garantisce infatti il diritto all’interruzione della gravidanza nella propria Costituzione statale dal 2019 e dunque il percorso per introdurre delle restrizioni prevede diversi passaggi.
L’emendamento che andrà al voto domani è conosciuto con il nome di “Value Them Both”. Se sarà approvato (e prevarranno dunque i “sì” alla richiesta di modifica) sarà annullata la decisione del 2019 della Corte Suprema dello stato. Dopodiché dovrà essere approvata una nuova legge.
Il Kansas è uno stato conservatore, la governatrice è Democratica, ma convive con un Congresso locale dove la maggioranza è Repubblicana. I Repubblicani del Kansas si sono rifiutati di specificare come limiteranno l’aborto se l’emendamento passerà, ma alcuni di loro hanno già parlato di divieto assoluto di aborto.
Se invece l’emendamento non dovesse essere approvato (e prevarranno i “no” alla richiesta di modifica) il Kansas rimarrebbe uno stato in cui il diritto all’aborto è garantito. In questo momento è la destinazione delle donne degli stati vicini dove l’interruzione di gravidanza è già stata limitata; già oggi le cinque cliniche presenti nello stato dove si praticano aborti (compresa quella in cui lavorava George Tiller, uno dei pochi medici statunitensi che praticavano interruzioni di gravidanza tardive e che venne assassinato da un militante “pro-life” nel 2009) non riescono a soddisfare il numero delle richieste, che sono raddoppiate dopo la sentenza della Corte Suprema.
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I gruppi che difendono il diritto all’autodeterminazione delle donne hanno criticato il fatto che la votazione sull’aborto avverrà non solo in piena estate, ma anche in contemporanea con le primarie in vista delle elezioni di metà mandato del prossimo novembre e a cui, solitamente, Democratici e Indipendenti non partecipano, perché non c’è molta concorrenza tra i candidati della loro area.
Sia i movimenti a favore del diritto di aborto sia i gruppi antiabortisti stanno portando avanti una campagna molto intensa e ben finanziata. L’organizzazione Kansans for Constitutional Freedom, sostenuta dalla senatrice Elizabeth Warren e da altri importanti politici Democratici, ha fatto sapere di aver raccolto oltre 7,4 milioni di dollari in contributi. D’altra parte, la Value Them Both Association ha raccolto più di 6 milioni di dollari, la maggior parte dei quali proviene dall’arcidiocesi di Kansas City, guidata dall’arcivescovo Joseph Naumann che ha più volte negato la comunione ai politici cattolici che sostengono aborto e eutanasia.
I sondaggi dicono che, nelle intenzioni di voto, non c’è moltissimo scarto tra chi è favorevole all’emendamento restrittivo e chi no. La ricerca più recente sostiene che il 47 per cento degli elettori e delle elettrici sosterrà l’emendamento restrittivo e che il 43 per cento voterà invece contro. Gli indecisi sono circa il 10 per cento.
Il Kansas non sarà l’unico stato a decidere il futuro dell’aborto tramite un voto. Altre votazioni simili sono previste in California, Michigan, Vermont e Kentucky. Dalla sentenza della Corte Suprema contro la “Roe v. Wade”, sono undici gli stati che hanno già proibito o limitato l’aborto. E secondo il Guttmacher Institute, organizzazione che si occupa di salute riproduttiva, sono 43 le cliniche che nelle ultime settimane hanno chiuso in questi stati.