Alla Ferrari manca ancora qualcosa
Era partita forte nei primi Gran Premi della stagione, poi sono iniziati i problemi e oggi il Mondiale è compromesso
Dopo l’ultimo Gran Premio corso in Ungheria, la Formula 1 si fermerà fino a fine agosto per la pausa estiva. Fin qui ci sono state tredici gare e alla ripresa ne mancheranno nove: saranno quelle decisive, anche se il titolo piloti ha già preso una direzione precisa.
La Ferrari aveva iniziato il Mondiale con due vittorie nelle prime tre gare: risultati che, uniti ai ritiri per problemi tecnici delle Red Bull, avevano riportato la squadra tra le grandi favorite per la vittoria del titolo mondiale dopo anni di difficoltà. Nei successivi Gran Premi, però, la Ferrari non è riuscita a correggere il suo andamento altalenante, tra errori dei piloti, problemi tecnici e strategie sbagliate in gara.
Parallelamente, la Red Bull è tornata competitiva e costante. Nonostante abbia avuto anche lei diversi problemi, il suo pilota campione del mondo in carica, Max Verstappen, è arrivato alla sosta estiva con un vantaggio considerevole in classifica. Dopo la vittoria in Ungheria ha 258 punti, 80 in più di Charles Leclerc, a cui non basterebbero neanche tre vittorie e tre ritiri di Verstappen nelle ultime nove gare per superarlo in classifica. Anche nel Mondiale costruttori il distacco è ampio, con la Red Bull in vantaggio di 97 punti sulla Ferrari.
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— Formula 1 (@F1) July 31, 2022
Se i distacchi erano già larghi prima, il Gran Premio d’Ungheria è stato un colpo particolarmente duro per le ambizioni della Ferrari. In un circuito che si pensava favorevole alle sue monoposto, e in cui la squadra voleva chiudere la prima parte di stagione con una vittoria, Leclerc e Sainz hanno mancato anche il podio: Leclerc era partito terzo ed è arrivato sesto, Sainz era partito secondo ed è arrivato quarto. Verstappen, invece, partito decimo per i problemi tecnici avuti in qualifica, è riuscito a vincere contro ogni pronostico una gara che sembrava persa.
Al termine del Gran Premio i piloti e il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, hanno parlato di problemi alle auto. Sainz ha detto: «È chiaro che c’era qualcosa che non andava, con la macchina e con le gomme. Eravamo velocissimi venerdì e sabato non abbiamo dominato. In gara, con temperature ancora più basse, abbiamo fatto ancora uno step indietro».
Binotto invece ha spiegato: «Per la prima volta in questa stagione non abbiamo avuto la performance necessaria per puntare a vincere e al momento non sappiamo perché. Non è solo una questione di temperature, abbiamo disputato altre gare in condizioni simili, e siamo andati bene. Di sicuro c’è stato qualcosa che non ha funzionato nella monoposto, e la conseguenza è che non siamo riusciti a far funzionar bene le gomme».
Oltre ai problemi avuti alle auto, la gara, e in particolare quella di Leclerc, è stata segnata da errori di strategia.
Leclerc era in testa con oltre cinque secondi di vantaggio sugli inseguitori, ma al trentottesimo giro la squadra ha reagito male alla sosta preventiva di Verstappen, richiamando a sua volta Leclerc ai box per cambiare gomme pur non avendone a disposizione di adatte alle condizioni del circuito. Leclerc è quindi tornato in pista con gomme (dure) che lo hanno rallentato ulteriormente: il primo posto lo avrebbe probabilmente perso comunque per i problemi alla monoposto, ma con una strategia diversa avrebbe potuto perlomeno restare sul podio e limitare i danni.
Anche in altri Gran Premi le strategie della squadra erano state criticate: a volte eccessivamente, a causa del suo grande seguito — un caso unico nell’automobilismo sportivo — altre invece per scelte poco comprensibili dall’esterno, come quella in Ungheria. Era successo addirittura in occasione della vittoria di Sainz in Gran Bretagna. A tre quarti di gara, il pilota spagnolo non era riuscito a migliorare abbastanza i suoi tempi, e la squadra aveva dato ordine di far passare in testa Leclerc. Poco dopo, in regime di safety car e quindi con il tempo sufficiente per richiamare ai box entrambi i piloti, la Ferrari aveva scelto di fermare soltanto Sainz per non rischiare di far perdere troppe posizioni a Leclerc. Quest’ultimo era quindi rimasto in pista con gomme vecchie, perdendo però la prima posizione e scendendo fino al quarto posto.
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L’episodio aveva fatto parlare anche per la gestione dei due piloti: mettendo Sainz nelle condizioni di vincere la corsa e ottenere molti più punti di Leclerc in un colpo solo, la Ferrari aveva reso più equilibrata la classifica e più complicate le scelte future con eventuali «ordini di squadra» in favore di Leclerc, considerato il primo pilota. Ora tra i due ci sono una ventina di punti di distacco — non molti — ma la collaborazione finora non ne ha risentito.
Per come sono andate le cose, a questo punto della stagione i rimpianti sono parecchi, dato che la Ferrari sembrava aver azzeccato il progetto della F1-75 con il nuovo regolamento tecnico, che invece ha dato parecchi grattacapi alle altre scuderie, tanti dei quali non ancora risolti. È però emblematico il recupero che una di questa sta facendo: la Mercedes, scuderia campione del mondo in carica, aveva grossi problemi fino a poche settimane fa, eppure è riuscita lentamente a trovare delle soluzioni e ora può pensare di puntare le Ferrari, come già fatto in Francia e in Ungheria.
Come si è visto finora, la Ferrari è stata frenata da diversi problemi che hanno coinvolto più ambiti della sua organizzazione, sintomo che c’è ancora molto da migliorare. Se le sue macchine sono potenzialmente alla pari della Red Bull nelle prestazioni, sembra manchi ancora la costanza nei risultati da parte dei piloti — come si è visto nell’errore di Leclerc in Francia — e soprattutto la reattività nelle scelte della squadra, non ancora abituata a competere per la vittoria Mondiale, dove anche un piccolo errore costa qualcosa, a differenza della più esperta Red Bull.
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