Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda di aver distrutto una prigione in cui erano rinchiusi prigionieri di guerra ucraini
Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda di aver distrutto una prigione della regione di Donetsk in cui erano rinchiusi prigionieri di guerra ucraini. La prigione si trova a Olenivka, nella zona occupata dai russi, e secondo l’Ucraina sarebbe stata bruciata per distruggere prove di torture e uccisioni; secondo il ministero della Difesa russo invece sarebbe stata colpita da missili sparati con un lanciarazzi HIMARS. Il procuratore generale ucraino Andriy Kostin ha detto di aver aperto un’indagine per crimini di guerra sul bombardamento: secondo il suo ufficio circa 40 persone potrebbero essere state uccise e 130 ferite. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha detto che 8 membri del personale della prigione sono stati feriti.
Le autorità russe hanno diffuso un video che mostra la prigione dopo il bombardamento in cui si vedono letti a castello e corpi umani bruciati. Secondo Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le immagini suggeriscono che la prigione sia stata bruciata perché se fosse stata bombardata i corpi sarebbero smembrati.
È possibile che tra le persone rinchiuse nella prigione ci fossero membri del noto Battaglione Azov, una milizia incorporata nell’esercito ucraino con posizioni esplicitamente neonaziste, che erano stati catturati nella conquista dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Era noto che parte dei soldati ucraini che si erano arresi ai russi alla fine dell’assedio era stata portata a Olenivka.