Google ha licenziato il suo dipendente convinto che un’intelligenza artificiale abbia preso coscienza di sé
Blake Lemoine, l’ingegnere informatico di Google che a inizio giugno si era detto convinto che un’intelligenza artificiale sviluppata dall’azienda avesse preso coscienza di sé, ha fatto sapere ai giornali di essere stato licenziato. Lemoine era già stato sospeso dal proprio incarico con l’accusa di aver rivelato e reso pubbliche informazioni riservate sulle tecnologie impiegate da Google, contravvenendo alle clausole del suo contratto. Google ha confermato la notizia soltanto indirettamente, dicendo a The Verge che augura «il meglio» a Lemoine.
Google aveva risposto alle accuse di Lemoine ricordando che tutte le attività che riguardano sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale sono seguite da una sorta di comitato etico, con membri indipendenti che hanno il compito di valutare possibili implicazioni nello sviluppo di tecnologie via via più “intelligenti”. L’azienda ha inoltre aggiunto di aver trovato le affermazioni di Lemoine «del tutto infondate».
Lemoine aveva detto di essersi sentito maltrattato da Google. Nei mesi prima della sospensione, alcuni dirigenti gli avevano in effetti consigliato di prendersi una pausa dal lavoro citando la necessità di affrontare qualche problema mentale. Dopo sette anni a Google, ora Lemoine starebbe considerando l’eventualità di lavorare con le intelligenze artificiali in proprio.