Il Regno Unito non è fatto per il gran caldo
È attrezzato peggio di altri paesi europei alle temperature massime di questi giorni, e le conseguenze si stanno iniziando a vedere
Lunedì nel Galles è stata registrata per la prima volta una temperatura massima di 37,1 °C, a causa dell’intensa ondata di calore in Europa che da qualche giorno sta interessando anche il Regno Unito. Nel paese sono state chiuse varie attività commerciali, sono stati ridotti i collegamenti ferroviari e il governo ha invitato chi può a lavorare da casa per evitare ulteriori disagi nei trasferimenti verso i luoghi di lavoro.
Abituato a estati solitamente miti, soprattutto se confrontate con quelle dell’Europa meridionale, il Regno Unito sta faticando più di altri paesi ad affrontare l’ondata di calore in corso, anche in presenza di temperature massime più contenute rispetto a quelle che si stanno registrando in questi giorni in molte zone del continente, Italia compresa.
L’ufficio meteorologico britannico ha emesso una “allerta rossa” per l’inizio di questa settimana, la prima volta nella storia del paese. A Londra sono state registrate temperature massime intorno ai 37,5 °C, mentre più a sud si è arrivati a oltre 38 °C. La temperatura più alta mai registrata nel Regno Unito rimane quella di 38,7 °C registrata a Cambridge nel luglio del 2019, ma all’epoca l’ondata di calore non aveva riguardato un territorio così ampio e soprattutto non si era spinta così a nord come l’attuale.
Dovendo affrontare periodi di caldo molto brevi, e solitamente con temperature massime di svariati gradi più basse rispetto alle attuali, il Regno Unito non è particolarmente attrezzato contro il caldo. Secondo le stime più attendibili e risalenti al 2021, meno del 5 per cento delle abitazioni è dotato di condizionatori.
Grandi città a parte, nel resto del paese negozi e uffici sono spesso sprovvisti di aria condizionata, semplicemente perché i giorni di caldo in un anno sono relativamente pochi e di rado raggiungono temperature massime molto alte. Nell’ultima settimana i negozi di elettrodomestici hanno segnalato di avere venduto molti più condizionatori e ventilatori rispetto al solito.
Le preoccupazioni riguardano soprattutto gli ospedali e le case di riposo, spesso sprovvisti di sistemi per l’aria condizionata, con i pazienti più fragili a rischio a causa del caldo. In molte aree del paese le autorità scolastiche locali hanno deciso di anticipare di qualche giorno la chiusura delle scuole.
L’ondata di calore ha inoltre spinto i responsabili delle ferrovie a ridurre i treni in circolazione e a rallentarne la velocità su alcune tratte, temendo che le alte temperature potessero deformare i binari. Anche per questo è stato consigliato ai pendolari di lavorare da casa, quando possibile, riducendo la pressione sui pochi treni disponibili.
Luton, uno degli aeroporti vicino a Londra, ha dovuto sospendere per qualche ora le attività dopo aver rilevato alcuni problemi nella pista di decollo e atterraggio, derivante dal gran caldo. Molti voli sono stati dirottati verso altri aeroporti, causando ulteriori disagi oltre a quelli dovuti alle numerose cancellazioni da parte delle compagnie aeree. La base aerea Brize Norton nell’Oxfordshire, una delle più grandi dell’aeronautica militare britannica, ha dovuto chiudere a causa di alcune deformazioni nell’asfalto della pista causate dal calore.
A Londra è stato segnalato qualche disagio su alcune linee della metropolitana sprovviste di aria condizionata. Il problema è ricorrente d’estate, ma in questi giorni l’aumento della temperatura su alcuni convogli è stato sensibilmente più alto del solito. Per oggi in città sono previste massime che potrebbero raggiungere i 39 °C. L’ondata di calore dovrebbe diventare meno intensa nella seconda metà della settimana, ma continuerà comunque a interessare buona parte dell’Europa spingendosi anche verso nord.
Lunedì in Spagna sono state registrate temperature massime intorno ai 43 °C, mentre nella città francese di Nantes si è arrivati a 42 °C. Grandi incendi hanno interessato i due paesi e il Portogallo, rendendo necessaria l’evacuazione di ampie aree di territorio per motivi di sicurezza. In Spagna e Portogallo si stima che oltre mille persone siano morte a causa del gran caldo. Giovedì scorso in alcune aree del Portogallo erano stati rilevati 47 °C.
Sempre lunedì nei Paesi Bassi è stata registrata la giornata più calda dell’anno, ma il record potrebbe essere superato nuovamente oggi. Nei prossimi giorni è previsto un aumento delle temperature in parte del nord Europa, con Belgio e Paesi Bassi che potrebbero raggiungere massime intorno ai 40 °C.
Negli ultimi decenni le ondate di calore sono diventate più intense e frequenti soprattutto a causa del riscaldamento globale, causato in gran parte dalle attività umane. I cambiamenti nelle dinamiche atmosferiche hanno indebolito le correnti di alta quota, che faticano a spostare le grandi aree di alta pressione che si formano sull’Europa, diventando via via più stabili e calde. Il risultato è un inizio precoce della stagione calda e una minore quantità di precipitazioni, con lunghi periodi di siccità specialmente sull’Europa occidentale e centrale.