È stata riportata in Italia una tela di Artemisia Gentileschi che era stata esportata e messa all’asta illegalmente
I Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Bari hanno riportato in Italia un’opera di Artemisia Gentileschi, importante pittrice del periodo Barocco, che era stata esportata e messa all’asta illegalmente.
Due persone sono indagate per truffa ed esportazione illecita di beni culturali: sono accusate di aver presentato l’opera all’Ufficio Esportazione del ministero della Cultura nascondendone l’attribuzione a Gentileschi per poter ottenere il permesso di esportazione; il valore del dipinto, inoltre, sarebbe stato sottostimato. Il fatto sarebbe avvenuto nel 2019, attraverso un’agenzia di intermediazione toscana.
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L’opera raffigura la “Caritas romana”, un racconto incluso nel Factorum et dictorum memorabilium libri IX dello storico romano Valerio Massimo: parla di una donna che allatta segretamente il padre incarcerato e condannato a morte per fame.
Il dipinto era appartenuto alla collezione d’arte del conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, che lo aveva commissionato a Gentileschi attorno alla metà del ‘600. Era conservato al Castello di Marchione di Conversano, in provincia di Bari.
È stato rintracciato presso una casa d’aste di Vienna, dove stava per essere venduto. È stato sottoposto a sequestro, e poi rimpatriato: il suo valore è di circa 2 milioni di euro.