È morto l’artista statunitense Claes Oldenburg
Aveva 93 anni ed era noto per le sue sculture giganti di oggetti comuni, come quella di piazzale Cadorna a Milano
Claes Oldenburg, artista statunitense noto per le sue sculture giganti che raffigurano oggetti di uso comune, è morto lunedì nella sua casa di Manhattan, a New York. Aveva 93 anni. La notizia, scrive il New York Times, è stata confermata da una delle gallerie d’arte con cui Oldenburg aveva collaborato di più, la Pace di New York.
Oldenburg era nato a Stoccolma nel 1929 da genitori svedesi. Suo padre era diplomatico e per questo la famiglia Oldenburg visse tra New York e Chicago, dove Claes Oldenburg crebbe prima di studiare letteratura e storia dell’arte all’Università di Yale. Negli anni Cinquanta, Oldenburg tornò a Chicago, dove completò la sua formazione studiando con Paul Wieghardt, pittore allievo di Paul Klee al celebre istituto artistico tedesco Bauhaus. Nel 1956 Oldenburg si trasferì a New York e alla fine del decennio cominciò a esporre: i suoi primi lavori comprendevano disegni, collage e oggetti in cartapesta.
Oldenburg cominciò a realizzare le grosse sculture per cui era famoso alla fine degli anni Sessanta. La prima fu Lipstick (Ascending) on Caterpillar Tracks, che raffigurava un rossetto montato su una specie di cingolato: venne esposto al campus di Yale nel 1969 durante una protesta studentesca contro la guerra in Vietnam. L’arte di Oldenburg viene considerata parte della Pop Art, quella corrente artistica nata negli anni Cinquanta e Sessanta che fece entrare l’immaginario comune e popolare nell’arte contemporanea, puntando a un pubblico più ampio e trasversale rispetto alle epoche precedenti.
Eppure, Oldenburg spiegò che le sue versioni “monumentali” di oggetti comuni non erano soltanto una celebrazione dell’ordinario: «Si potrebbe fare un catalogo di tutti questi oggetti» disse una volta. «E potrebbe essere letto come un elenco di divinità o cose su cui è stato proiettato il nostro pensiero mitologico contemporaneo. In effetti ci sentiamo coinvolti nei nostri oggetti in modo religioso». Molti dei suoi lavori furono realizzati in collaborazione con la moglie, Coosje van Bruggen, che sposò nel 1977 e con cui lavorò fino al 2008, quando van Bruggen morì. Tra questi c’è anche Ago, Filo e Nodo, la grande scultura in piazzale Cadorna a Milano.