I lanciarazzi HIMARS stanno cambiando la guerra in Ucraina?
L'esercito ucraino ne ha ricevuti finora otto: si stanno rivelando assai efficaci, ma il vantaggio potrebbe essere solo temporaneo
Nelle ultime due settimane l’esercito ucraino è riuscito a colpire un numero piuttosto esteso di obiettivi russi grazie ai cosiddetti HIMARS, i lanciarazzi dotati di missili a medio raggio ricevuti dagli Stati Uniti a fine giugno. Gli HIMARS si stanno rivelando così efficaci che alcuni commentatori ritengono che potrebbero cambiare il corso della guerra a favore dell’Ucraina. Nonostante la Russia stia infatti conquistando territori nel Donbass (Ucraina orientale), l’avanzata si sta dimostrando molto più faticosa e lenta di quanto avessero preventivato le forze russe, e per certi versi la guerra sembra essere entrata in una fase di stallo. Altri esperti militari la pensano però diversamente: cioè che il vantaggio offerto dagli HIMARS sia limitato, temporaneo e non decisivo.
Gli HIMARS (High Mobility Artillery Rocket System) sono veicoli su ruota dotati di una batteria di sei missili, che possono lanciare molto più lontano di quanto fanno altri sistemi d’arma simili. Il raggio varia da modello a modello, ma può arrivare fino a 300 chilometri: più o meno la stessa distanza che c’è tra Milano e Firenze. I missili lanciati sono anche più precisi e difficilmente intercettabili dalle difese aeree nemiche.
Al momento l’esercito ucraino ha otto lanciarazzi HIMARS. Non sono del modello più avanzato: il raggio in cui possono lanciare missili arriva a circa 80 chilometri, che comunque è quasi tre volte maggiore di quello permesso dagli obici M777, sempre di produzione americana e in dotazione all’esercito ucraino fino allo scorso giugno, in grado di lanciare munizioni in un raggio di circa 30 chilometri.
Era da tempo che l’Ucraina chiedeva lanciarazzi più potenti, ma fino a giugno gli Stati Uniti si erano rifiutati perché temevano che gli ucraini li avrebbero usati per attaccare posizioni nel territorio russo, provocando un aggravamento ulteriore della guerra. Il governo americano ha infine acconsentito a inviare gli HIMARS, benché ad alcune condizioni: che non sarebbero stati inclusi i modelli più potenti e che l’Ucraina non li avrebbe usati per colpire obiettivi in Russia.
Il vantaggio dato alle forze ucraine da questo modello di lanciarazzi si è visto molto chiaramente. Nelle ultime due settimane l’esercito ha usato gli HIMARS per colpire un grosso numero di depositi di munizioni russe (quasi una ventina), oltre ad alcuni centri di comando e caserme, uccidendo comandanti, ufficiali e soldati russi. Con i missili lanciati dagli HIMARS l’esercito ucraino ha colpito anche snodi logistici e depositi di carburante, creando vari problemi all’avanzata russa.
Secondo un funzionario britannico sentito dal Financial Times, i lanciarazzi HIMARS hanno contribuito anche al ritiro dei russi dall’Isola dei Serpenti, che all’inizio dell’invasione era stata una delle conquiste militari più rilevanti per la Russia. Le immagini sotto mostrano per esempio la completa distruzione di un deposito di armi russo a Nova Kakhovka, a est di Kherson (nel sud dell’Ucraina), a causa di un attacco compiuto dagli ucraini con gli HIMARS.
A rendere i lanciarazzi HIMARS particolarmente vantaggiosi per le forze ucraine in questo momento della guerra contribuiscono almeno altri due fattori.
Il primo è che gli obiettivi russi sono particolarmente esposti e vulnerabili: le forze russe, che dipendono molto dai treni per i trasporti di munizioni, hanno organizzato la maggior parte dei propri depositi nei pressi di capolinea ferroviari e punti di scarico merci, cioè luoghi molto facili da individuare. Il secondo è che l’esercito russo, come del resto quello ucraino, è stanco e indebolito, e colpirlo con armi più potenti di quelle in dotazione fino a poche settimane fa potrebbe massimizzare i danni, e sbloccare a vantaggio degli ucraini la fase di stallo in cui si trova la guerra.
Diversi esperti militari, comunque, ritengono che il vantaggio dato alle forze ucraine dai lanciarazzi HIMARS sia piuttosto relativo.
Per organizzare una controffensiva realmente decisiva l’esercito ucraino dovrebbe avere molti più lanciarazzi di questo tipo. Ora ne ha otto: gli Stati Uniti ne hanno promessi altri quattro, e la stessa cosa ha fatto il Regno Unito. In totale si potrebbe arrivare a 16: secondo alcune analisi, per fare davvero la differenza, ne servirebbero almeno alcune decine. Oltre al fatto che, seppur tra molte difficoltà, l’esercito russo imparerà man mano a difendersi da questi attacchi, che passata questa prima fase di novità saranno sempre meno inaspettati.
Si ritiene, insomma, che il vantaggio dato agli ucraini dagli HIMARS sia limitato e tutto sommato temporaneo.
C’è poi da tener conto del fatto che non basta una sola arma per vincere una guerra. Per quanto agguerrito, all’esercito ucraino mancano altre cose per poter condurre una controffensiva che possa considerarsi decisiva: per esempio un sufficiente numero di soldati ben addestrati, oltre a munizioni, veicoli corazzati e sistemi di comunicazione più sicuri di quelli attuali.
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