Il governo spagnolo ha annunciato nuove tasse alle banche, contro la crisi
E varie altre misure considerate decisamente progressiste, per alleviare gli effetti dell'aumento dell'inflazione
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato in Parlamento una serie di provvedimenti contro la crisi economica e per alleggerire il peso dell’inflazione su cittadine e cittadini: in particolare, ha annunciato l’introduzione di due nuove imposte straordinarie sui profitti delle società energetiche e sui profitti accumulati dalle banche a causa del rialzo dei tassi d’interesse.
Entrambe le nuove tasse avranno una durata di due anni, coinvolgeranno le società di entrambi i settori che fatturano più di 1.000 milioni di euro l’anno e secondo le previsioni dovrebbero portare nei bilanci dello stato 7 miliardi di euro.
Sánchez, ha riassunto il quotidiano El País, ha accolto le proposte decisamente progressiste che, con insistenza, i suoi alleati più di sinistra gli chiedevano da tempo e a cui lo stesso primo ministro si era opposto fino a qualche tempo fa: stavolta, «è sembrato molto determinato nel mostrare che il suo obiettivo prioritario è impedire ai più svantaggiati di pagare la crisi».
Davanti al parlamento il primo ministro socialista ha spiegato che sebbene l’inflazione (attualmente intorno al 10,2 per cento) rappresenti ormai «la grande sfida della Spagna», le sue cause sono internazionali e derivano dalla combinazione delle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina. «Questo governo», ha aggiunto Sánchez «non tollererà però che imprese o singoli individui approfittino della crisi».
Il discorso di Sánchez è stato visto anche come un tentativo di fermare l’ascesa politica dell’opposizione di centrodestra, in particolare del Partito Popolare, che dopo aver ottenuto una grossa vittoria nelle elezioni regionali in Andalusia ha avuto per settimane un certo aumento dei consensi.
Dopo le dichiarazioni di Sánchez, le principali banche spagnole hanno perso diversi punti in borsa. L’Associazione Bancaria Spagnola (AEB) ha criticato la nuova imposta temporanea definendola «un’improvvisazione» che avrà conseguenze negative e che è stata decisa in modo unilaterale dal governo senza il coinvolgimento delle banche stesse.
Sánchez ha argomentato l’introduzione della nuova misura dicendo che benché la Banca Centrale Europea (BCE) non abbia ancora alzato i propri tassi di interesse (lo farà comunque a breve, per far fronte all’inflazione), l’Euribor, l’indice basato sulla media dei tassi di interesse che le varie banche dell’eurozona applicano ai depositi interbancari, aveva già cominciato a salire, con conseguenze negative per le numerose famiglie già indebitate.
Per cercare di limitare i consumi energetici privati, il primo ministro ha poi portato al 100 per cento il sussidio pubblico già annunciato sugli abbonamenti per il trasporto ferroviario statale a corta e media percorrenza. La gratuità di questi abbonamenti sarà valida dal 1° settembre al 31 dicembre. L’obiettivo è quello di alleggerire la spesa delle famiglie, colpite dall’aumento dell’inflazione, e favorire l’utilizzo del trasporto pubblico rispetto a quello privato in un momento in cui il risparmio energetico è diventato una assoluta priorità per tutta l’Europa. Secondo i calcoli del ministero del Lavoro la nuova misura renderà gratuiti circa 75 milioni di viaggi.
Il governo ha anche stabilito di concedere una borsa di studio complementare di 400 euro in totale per tutti gli studenti che hanno più di 16 anni e che già usufruiscono di una borsa di studio: «Nessun giovane deve essere costretto ad abbandonare gli studi per necessità», ha detto Pedro Sánchez. Il primo ministro ha infine annunciato lo sblocco della “Operación Campamento”, un piano che prevede di realizzare in una vecchia caserma militare a sud di Madrid 12 mila alloggi, il 60 per cento dei quali a gestione pubblica.