Cos’è la Chiesa dell’unificazione
Se ne parla in relazione all'omicidio dell'ex primo ministro Shinzo Abe, e per i suoi legami con la politica giapponese, anche se ancora non ci sono conferme
Negli ultimi giorni si è parlato molto sui media giapponesi dei legami tra la famiglia del presunto assassino dell’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe e la Chiesa dell’unificazione, un gruppo religioso diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Asia orientale che ha milioni di membri e che da molti è considerato piuttosto simile a una setta. La Chiesa dell’unificazione è nota tra le altre cose per la figura carismatica del suo fondatore, il reverendo Sun Myung Moon, morto nel 2012, e per il grosso impero economico che i suoi adepti hanno costruito in tutto il mondo.
Per ora non c’è niente di confermato: l’unica informazione certa, confermata dagli stessi rappresentanti della Chiesa, è che la madre di Tetsuya Yamagami, la persona che ha sparato ad Abe, fa parte del gruppo religioso. In questi giorni, i giornali giapponesi hanno tuttavia pubblicato varie ricostruzioni, tutte non confermate in via ufficiale, in cui hanno indicato come movente dell’omicidio il fatto che la madre di Yamagami avesse fatto donazioni esose in favore della Chiesa, e che l’uomo accusasse la Chiesa e i suoi sostenitori politici di aver impoverito la propria famiglia.
Abe era effettivamente un sostenitore della Chiesa dell’unificazione, benché non ne fosse membro (era shintoista).
Come ha raccontato il Financial Times, tra la Chiesa dell’unificazione e i membri del partito politico di Abe, il Partito Liberal Democratico, ci sono legami che vanno indietro di decenni: Nobusuke Kishi, il nonno di Abe che fu primo ministro del Giappone nella seconda metà del Novecento, sostenne la Chiesa come strumento della lotta anticomunista. Abe, più di recente, aveva partecipato a eventi pubblici della Chiesa, creando un certo scandalo tra le persone che sostengono che la Chiesa dell’unificazione abbia comportamenti e pratiche simili a quelli di una setta, e che moltissimi suoi adepti siano stati spinti a fare donazioni eccessive e siano caduti in povertà.
Sun Myung Moon
La Chiesa dell’unificazione fu fondata dal reverendo Moon nel 1954, e nel corso dei decenni si è diffusa in vari paesi nel mondo, soprattutto in Corea del Sud, dov’è nata, Giappone e Stati Uniti. È nota per alcuni eventi molto scenografici, come i grandi “matrimoni di massa”, e per le posizioni controverse assunte da Moon nel corso dei decenni: nel 2003 Moon fu molto criticato per un suo sermone in cui perdonò gli autori dell’Olocausto, sostenendo che si era trattato della punizione inflitta agli ebrei per aver ucciso Gesù. Moon celebrò anche il matrimonio di un arcivescovo cattolico, Emmanuel Milingo, generando un caso molto dibattuto e forti attriti con il Vaticano.
Grazie alle donazioni ricevute e agli investimenti fatti nel corso degli anni, Moon ha costruito un impero economico che va ben oltre il movimento religioso e che comprende giornali, come il quotidiano conservatore americano Washington Times (da non confondere con il Washington Post), università, fabbriche e società finanziarie.
Sun Myung Moon nacque il 25 febbraio del 1920 nella provincia del Nord Pyongan, quando la Corea era ancora sotto il dominio giapponese. La sua famiglia credeva nel confucianesimo e si convertì al cristianesimo quando Moon aveva una decina di anni. I Moon si unirono alla Chiesa presbiteriana, diventando membri particolarmente attivi della comunità. Quando aveva 23 anni, Moon si sposò con Sun Kil Choi, dalla quale ebbe un figlio tre anni dopo. Il suo matrimonio sarebbe poi durato fino al 1953, anno in cui i due decisero di divorziare.
Dopo la fine dell’occupazione giapponese, Moon iniziò a predicare il proprio messaggio di fede attraverso la pubblicazione del “Principio divino”, il principio teologico del suo movimento. La teologia della Chiesa dell’unificazione è un misto di riferimenti biblici e numerosi richiami ad altri credi come il confucianesimo e il ceondoismo, la religione coreana nata nel Diciannovesimo secolo.
Il primo maggio del 1954 Moon fondò formalmente la propria Chiesa dell’unificazione a Seul, la capitale della Corea del Sud. Sei anni dopo si sposò con Hak Ja Han con la cerimonia del “Sacro Matrimonio”. Per i seguaci della chiesa, Han divenne la “Vera Madre” e la famiglia che costruì insieme con Moon composta da più di dieci figli la “Vera Famiglia”.
Moon divenne conosciuto all’estero a partire dagli anni Settanta, quando tenne diversi discorsi pubblici negli Stati Uniti e in Giappone. Organizzò un incontro a Washington al quale parteciparono circa 300mila persone, mentre un altro evento organizzato in Corea del Sud attirò circa 1,2 milioni di persone, diventando una delle manifestazioni più imponenti mai organizzate nella storia del paese. L’organizzazione di questi e altri incontri rese molto celebre Moon e il messaggio della Chiesa dell’Unificazione, che raccolse nuovi fedeli in giro per il mondo, i quali finanziarono le iniziative del reverendo.
L’espansione della chiesa portò, soprattutto tra gli anni Novanta e i primi anni del Duemila, all’apertura di numerose sedi in giro per il mondo tenute da volontari e discepoli di Moon.
Assieme alla crescita del movimento religioso arrivarono anche gli investimenti economici, che di fatto fanno della Chiesa dell’unificazione una multinazionale attiva in numerosi settori e in vari paesi del mondo: in Corea del Sud la Chiesa gestisce una fabbrica di automobili e un’enorme attività manifatturiera, e possiede vari ospedali; ha enormi investimenti immobiliari in tutto il mondo. Tra le altre cose, possiede una delle più grandi multinazionali di esportazione di pesce del mondo, e contribuì a rendere popolare il sushi negli Stati Uniti, e poi nel resto dell’Occidente.
Dopo la morte del reverendo Moon nel 2012, l’unità della Chiesa e della “Vera famiglia” si spezzò: due dei suoi figli si allontanarono e formarono movimenti religiosi propri, e cominciarono enormi lotte per l’eredità spirituale e materiale del reverendo, che ancora non si sono del tutto concluse e hanno messo in grave difficoltà l’impero economico della Chiesa.