La Russia ridurrà di un altro terzo il gas all’Italia
Almeno per oggi, e probabilmente a causa della manutenzione del gasdotto Nord Stream: ma si teme che i tagli potranno continuare
Gazprom, l’azienda energetica di stato russa, almeno per la giornata di lunedì ridurrà le forniture di gas naturale all’Italia di un ulteriore terzo rispetto alla media degli ultimi giorni. Gazprom dice che la riduzione è necessaria per una manutenzione programmata al gasdotto Nord Stream, che collega la Russia all’Europa settentrionale, ma si teme che in realtà il governo russo stia semplicemente riducendo le forniture di gas per cercare di ammorbidire la posizione dei governi europei sulla guerra in Ucraina.
La riduzione è stata annunciata da Eni, che in un comunicato ha fatto sapere che Gazprom «per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno». Questo taglio delle forniture si aggiunge ai tagli delle ultime settimane, durante le quali Gazprom ha ridotto le forniture all’Italia di circa la metà rispetto ai livelli di giugno.
Non è chiaro quanto durerà quest’ulteriore riduzione di un terzo, e a che livelli torneranno le forniture una volta terminata la manutenzione: nelle ultime settimane la Russia ha tagliato le forniture di gas a vari paesi usando le manutenzioni di Nord Stream come motivazione, ma vari governi, compreso quello tedesco e quello italiano, l’hanno accusata di usare il gas con motivazioni «politiche», come ritorsione per le sanzioni imposte alla Russia dall’Unione Europea dopo l’invasione dell’Ucraina.
La manutenzione di Nord Stream, da programma, dovrebbe durare una decina di giorni e concludersi il 21 luglio. Ma l’atteggiamento del governo russo sta creando grande allarme in tutta Europa. Vari paesi stanno attuando piani per cercare di limitare i danni economici provocati da nuove e prolungate riduzioni delle forniture. In particolare, i governi europei si stanno affrettando a riempire il prima possibile le riserve di gas, in previsione dell’inverno: quelle italiane sono attualmente a circa il 60 per cento della capienza massima.