I grossi studi cinematografici di Alicante riaprono
Quelli della Ciudad de la Luz, che avevano dovuto chiudere nel 2012 e ora puntano a ospitare più di 200 produzioni nei prossimi cinque anni
Pochi giorni fa in Spagna ha riaperto la “Ciudad de la Luz”, un importante complesso di studi cinematografici costruito nei primi anni Duemila poco fuori Alicante, sulla Costa Blanca, a sud di Valencia. Tra il 2005 e il 2012 alla Ciudad de la Luz furono girati – per intero o solo in parte – una sessantina di film, tra cui Asterix alle Olimpiadi, con Gérard Depardieu, The Impossible, con Naomi Watts e Ewan McGregor, e Prometheus, di Ridley Scott: il complesso però dovette chiudere per vari problemi economici e perché secondo le autorità europee gli investimenti pubblici destinati al sito violavano le norme europee sulla concorrenza.
Adesso, passati dieci anni, il governo della provincia di Valencia ha ottenuto il permesso di riaprire gli studi e grazie a un intervento di riqualificazione da 2,4 milioni di euro spera di attirare nuove produzioni, in particolare dall’estero: l’obiettivo è quello di ospitare nei prossimi cinque anni le riprese di 26 grossi film, per un totale di più di 200 produzioni.
La Ciudad de la Luz comprende 11mila metri quadrati di spazi destinati alle riprese interne, con altrettanti dedicati a magazzini e laboratori. Oltre a sei teatri di posa di diverse dimensioni, ci sono ampi spazi dedicati alle riprese esterne, compresa una piscina per quelle in acqua. Altri tre edifici sono pensati per ospitare camerini, sale trucco e uffici.
In base alla decisione delle autorità europee, il complesso avrebbe dovuto essere venduto, ma due aste organizzate nel 2016 erano andate deserte. Negli anni successivi il sito fu utilizzato come distretto digitale di varie start-up, oltre che come sede del consiglio per l’Innovazione della provincia di Valencia; più di recente, è stato impiegato come centro vaccinale e rifugio temporaneo per profughi ucraini.
Negli ultimi anni la domanda di spazi dove girare film e serie televisive è aumentata molto grazie al successo delle produzioni di piattaforme di streaming, come Netflix e Amazon, e molte case cinematografiche avevano già cominciato a scegliere la Spagna per i costi contenuti e i buoni professionisti. Con 300 giorni di sole all’anno, la vicinanza dell’aeroporto di Alicante e le numerose strutture alberghiere distribuite lungo la costa del Mediterraneo, il governo provinciale punta a rispondere a queste esigenze.
Le prime produzioni alla Ciudad de la Luz dovrebbero cominciare entro l’anno. Nell’idea del governo locale le attività degli studi permetteranno di creare 4.900 nuovi posti di lavoro fissi, più altre migliaia nei settori collegati ai servizi di cui può avere bisogno il complesso, compreso quello alberghiero. Come ha detto prima della riapertura Ximo Puig, presidente della provincia di Valencia, l’obiettivo è che il sito diventi un «punto di riferimento» per il settore audiovisivo in Europa: se le previsioni dovessero avverarsi, per la provincia si parlerebbe di 850 milioni di euro di guadagni.
– Leggi anche: Come arrivano i vecchi film nei cinema